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Brennero, sequestrata cocaina pura per 5 milioni di euro

Lo stupefacente era nascosto in contenitore collocato sotto una station wagon. Alla guida un trentenne romeno che ha invano cercato di evitare i controlli


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Quando è arrivato alla barriera autostradale del Brennero, attorno alle 19 di giovedì, deve aver scorto la pattuglia della Polizia e s’è spostato sulla corsia di destra, nel disperato tentativo di evitare il controllo. Ma ottenuto l’esatto effetto contrario. Perché la manovra è stata tanto plateale che gli agenti del commissariato di Brennero gli hanno mostrato la paletta e lo hanno fatto accostare. Lui, un trentenne romeno al colante di una Opel Insigna station wagon, ha mostrato i documenti, ha spiegato di arrivare dalla Romania e s’è mostrato abbastanza tranquillo e sicuro di sé. Ma ha commesso un altro errore. Ha messo subito mano al navigatore satellitare della vettura sua vettura, cercando freneticamente di cancellare dalla memoria i tragitti compiuti e anche le destinazioni programmate. Lo ha fatto davanti agli occhi di alcune persone che altri non erano che agenti della polizia in borghese. E così, gli investigatori del commissariato diretto da Antonio Graziani hanno deciso di vederci chiaro. Hanno invitato il trentenne a seguirlo e, contemporaneamente, hanno iniziato ad esaminare con attenzione la vettura, alla ricerca di qualcosa che potesse in qualche modo giustificare il comportamento del giovane romeno. Sul navigatore satellitare hanno scoperto subito l’uomo non arrivava dalla Romania, come aveva dichiarato, bensì dall’Olanda, ma nella due volumi tedesca, controllata centimetro per centimetro, anche negli anfratti più nascosti, non c’era nulla. Ma gli investigatori della polizia del Brennero, cui poi si sono affiancati i colleghi della Squadra mobile di Bolzano, non si sono persi d’animo e hanno deciso di portare la vettura per un controllo completo. L’Opel è stata messa subito sul ponte sollevatore per essere esaminata da sotto e subito, all’esperto meccanico, è saltata all’occhio una parte che negli stessi modelli della Casa tedesca non c’è. Una sorta di parallelepipedo di metallo saldato sotto il pianale che appariva verniciato di recente. A quel punto sono cominciate le operazioni per staccare la strana scatola dalla vettura e vedere cosa vi fosse contenuto anche se, inutile dirlo, la polizia aveva qualche idea ce l’aveva. E infatti, ben sistemati nel contenitore c’erano undici panetti del peso di circa un chilo ciascuno di una sostanza che da un successivo esame è risultata essere cocaina purissima, con una quantità elevatissima di principio attivo. Lo stupefacente, destinato al mercato del nord Italia e probabilmente anche a Bolzano, ha un valore approssimativo di un milione di euro. Valore che sarebbe addirittura quintuplicato dopo il “taglio” con altre sostanze, portando al confezionamento di circa 55mila dosi. Ai polsi del giovane romeno sono scattate le manette mentre proseguono le indagini, anche con l’esame del navigatore satellitare, per ricostruire i movimenti dell’uomo e capire da dove arrivasse la cocaina.

L’importante operazione è stata illustrata ieri mattina, in questura a Bolzano, dal dirigente della Squadra mobile, Giuseppe Tricarico, dal commissario capo Francesco Maria Capristo, e dal responsabile della Sezione narcotici Pasquale Borsci.

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