Bressa: «Tempo scaduto, primarie inevitabili»

Il parlamentare del Pd a colloquio con Kompatscher: «La Svp non rinuncia a restare blockfrei. Caramaschi e Repetto ottimi candidati, se la giochino»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La Svp correrà da sola al primo turno delle elezioni comunali di Bolzano. È del tutto improbabile un ripensamento sulla strategia blockfrei votata dalla Svp di Bolzano. La conferma è arrivata mercoledì sera alla cena romana tra il presidente provinciale Arno Kompatscher, il sottosegretario Gianclaudio Bressa (Pd) e parlamentari della Svp. Bressa ne prende atto e «sdogana» ufficialmente le primarie: «Ormai inevitabili». Non solo, viene chiuso anche il balletto della ricerca di nomi alternativi per bloccare le primarie. «Repetto e Caramaschi hanno tutta la mia stima, hanno entrambi le caratteristiche per fare bene il sindaco di Bolzano», così Bressa. È sfumato così il tentativo del Pd di recuperare l’alleanza al primo turno con la Svp, attraverso la candidatura di personalità come Andrea Zeppa o Francesco Palermo. Pur rispettando l’autonomia del partito bolzanino, che si riunirà lunedì sera, Kompatscher l’ha spiegato con chiarezza a Bressa. Non è un problema di candidati, ha precisato Kompatscher, non è un nome piuttosto che un altro che potrebbe provocare un dietro front. La Svp è di fatto costretta a presentarsi da sola, con un proprio candidato sindaco, per frenare l’emorragia di voti. Scelte diverse avrebbero provocato la spaccatura della Svp, la fuga verso le liste civiche. A chi può giovare uno scenario simile? Questo è stato detto alla cena dell’altra sera. Zeppa si è preso le ultime ore per pensarci. «Domani (oggi, ndr) annuncerò la mia decisione», fa sapere il capo dipartimento di Kompatscher. Sarà probabilmente un no: se c’era una possibilità per avere Zeppa candidato sindaco, era una alleanza solida, convinta, dalla Svp agli ecosociali. A questo punto la ricerca di candidati alternativi, per cancellare le primarie, dovrebbe terminare, anche perché ieri si sono fatti sentire sia Caramaschi («non assisterò a questo spettacolo all’infinito»), sia Repetto. Ha iniziato a muoversi come candidato anche Alessandro Huber e c’è tempo fino al 22 febbraio per depositare altre candidature. Queste le parole di Bressa, ieri pomeriggio, dopo una giornata fitta di colloqui nel Pd bolzanino.

Il candidato sindaco uscirà dalle primarie di centrosinistra quindi?

«Non credo che si possano fermare. Siamo il Partito democratico...».

Ma il tentativo è stato fatto fino a poche ore fa.

«O c’è il nome in grado, per la sua forza, di portare in dote anche l’appoggio della Svp al primo turno o le primarie si fanno. La prima ipotesi mi sembra molto difficile. Ho la massima stima per Caramaschi e Repetto. Hanno dato prova, uno come city manager del Comune, l’altro come assessore, di essere persone capaci, in grado di reggere la responsabilità di fare il sindaco. Ci sono difficoltà di tipo politico complessivo, che non dipendono da loro, che non so se potranno ricomporsi».

Quali difficoltà?

«La difficoltà di avere una alleanza larga al primo turno, non solo con la Svp. Ma nessuno può addossarne la colpa a due persone che hanno deciso di candidarsi. Direi che tutta questa vicenda va sdrammatizzata. La Svp deve ritrovare le proprie certezze interne».

Persone come Carlo Costa hanno fatto di tutto per trovare altri candidati, perché hanno il timore di perdere.

«Naturale. In politica non c’è nulla di garantito. Il Pd faccia al meglio la propria parte, costruisca le condizioni migliori per avere un buon candidato sindaco».

Si dice che lei avrebbe effettuato un pressing molto forte sulla Svp per ripensare la scelta blockfrei al primo turno.

«Sono rimasti ustionati dalle scorse comunali di Bolzano. Come dare loro torto? Anche noi ne siamo traumatizzati: abbiamo eletto un sindaco e non gli abbiamo garantito una maggioranza. Un partito che esce da una esperienza simile si guarda dentro e cerca di capire come bloccare la fuga di voti. Non si può chiedere a un partito di fare scelte che vadano contro la propria elaborazione interna».

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