BRESSANONE. Il problema più grave di Millan? La presenza di numerosi tralicci e il timore legato all'elettrosmog. Non mancano denunce relative ad un'eccessiva attività edilizia, con l'eliminazione di spazi verdi e in molti casi la poca considerazione verso l'architettura tipica della zona.  «Il vero problema di Millan sono gli elettrodotti - spiega Claudio Zocchi - si parla da anni di spostamento, esiste un progetto di massima, ma finora non si è visto nulla. Con mio fratello Fabio siamo impegnati da anni nella lotta all'elettrosmog. Abbiamo costituito un comitato civico, ma purtroppo, finora, non abbiamo ottenuto risultati. Posso però annunciare che stiamo elaborando uno studio per verificare se ci sono stati, come temiamo, casi di morti sospette in zona negli ultimi venti anni».  Dello stesso problema parla anche Paolo Dalla Torre, medico ed ex primario dell'ospedale di Bressanone: «Scientificamente non è ancora stato provato che esista una correlazione tra elettrosmog e tumori, ma pare comunque che i campi elettromagnetici siano dannosi - spiega il medico - il Comune promette da anni lo spostamento ma finora non è stato fatto nulla. Altri problemi? A Millan si vive bene, ma credo che occorrerebbero maggiori controlli da parte dei vigili urbani. Si vedono in giro pattuglie in auto di carabinieri e polizia ma sarebbe il caso di avere in zona anche un agente della municipale in servizio stabile».  Per Markus Knapp, Millan avrebbe bisogno di un suo centro. «E' vero - dice - c'è la piazzetta, ma non è la stessa cosa. Il nostro rione avrebbe bisogno di un centro, un luogo con negozi, locali che attiri anche i turisti. Per il resto, a parte i tralicci che andrebbero spostati, le cose vanno bene».  Di edilizia selvaggia parla invece Walter Kastlunger, "vecchio" residente di Millan: «Vivo in questo quartiere da quando c'erano solo campi e le case si contavano sulla punta delle dita - spiega - ora non si capisce più nulla. Il rione è cresciuto senza controlli. Il Comune concede permessi a raffica, si costruisce ovunque, anche su pochi metri quadrati, e soprattutto si fanno case con un'architettura discutibile che nulla ha a che vedere con una piccola cittadina di montagna. I tralicci, poi, vanno spostati. Prima delle elezioni promettono, promettono e poi, una volta eletti, restano fermi».  Contro i tralicci si esprimono anche Tiziana Zanichelli e Alessandro Mancuso. «Gli effetti dell'elettrosmog non sono provati - dice la Zanichelli - ma se un cellulare può far male, immagino che i tralicci possano fare molto peggio. Insomma, non si può non essere preoccupati». «Spero che il Comune, i gestori, li spostino - afferma Mancuso - non si tratta solo di pensare alla salute dei cittadini, ma anche all'immagine di un quartiere. Non è bello vedere tanti elettrodotti in mezzo alle case».  Michaela Oberhauser poi, ritiene assurdo aver fatto un parco giochi proprio sotto i fili dei tralicci. «Ho dei bambini, e sono preoccupata - dice - spesso giocano assieme agli amichetti nel parchetto nei pressi del supermercato Eurospar e quindi potrebbero subire gli effetti dell'elettrosmog. Il Comune intervenga al più presto».  Anche le biciclette danno qualche problema. «Lungo il tratto di strada che porta dalla rotonda verso via Sarnes i marciapiedi sono spesso usati come piste ciclabili - afferma Heinrich Campidell - Molte persone, infatti, temono di essere investite dalle auto in transito. Ma non va bene, perchè allora sono i pedoni a rischiare di essere investiti».

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