Bressanone: il clown costa più dell'Unità d'Italia
Il Comune paga lo sketch per un corso di formazione dei dipendenti. Protesta la Lega Nord. Bessone: «Per i 150 anni spesi solo 250 euro, per il pagliaccio 560»
BRESSANONE. Un clown tra i formatori dei dipendenti comunali. Lo sketch costerà 560 euro alle casse comunali: «Per due ore di risate 560 euro, per l'Unità d'Italia 250 euro», tuona Massimo Bessone, della Lega Nord. Da qualche anno il Comune organizza una giornata formativa per i suoi dipendenti. La prossima si terrà al Forum il 7 aprile e il programma prevede anche la partecipazione di un clown professionista che, secondo la determinazione del 17 febbraio scorso, terrà uno sketch per i dipendenti. Ad aggiudicarsi l'incarico è stata Theresia Prantner, che riceverà come compenso dal Comune di Bressanone 560 euro lordi (445 euro più oneri e iva). La cosa non è passata inosservata. Dopo aver ricevuto alcune segnalazioni dai dipendenti, sull'argomento è intervenuto il consigliere comunale Massimo Bessone. «Negli ultimi anni il Comune di Bressanone - scrive Bessone - ha deciso di riunire i propri dipendenti, per alcune ore, presso il Forum per impartire loro della formazione. E fin qui tutto mi sembra normale. Mi sono arrivate tante segnalazioni da parte di dipendenti comunali che lamentano la particolarità di talune cose che durante le riunioni si verificano e, soprattutto, le eccessive spese per singolari personaggi che vi partecipano». «Io non sono un formatore di personale, quindi non mi permetto di giudicare la determinazione con la quale si autorizza la spesa per questa "pagliacciata"», afferma Bessone. Come politico - prosegue il consigliere comunale di Uniti per il centrodestra - mi limito a portare all'attenzione dell'opinione pubblica quelli che sono i problemi o i malumori dei cittadini, lasciando che sia la gente a trarre le proprie conclusioni». «Fa però pensare - continua Bessone - come in un periodo di recessione economica come quello che stiamo attraversando, in un Comune ove, non abbiamo i soldi neppure per cambiare l'ormai obsoleto apparecchio che registra l'audio delle sedute consiliari o dove, da una parte, per le celebrazioni dell'Unità d'Italia gli assessori del Pd hanno valutato che, 250 euro potessero bastare e dall'altra per due ore di "grasse risate" ne prenderanno il volo 560».
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