BRESSANONE

Bressanone, la chiesa di San Michele torna all'antico splendore

Domenica sarà festa grande per la riapertura della parrocchiale dopo i lavori. Restaurati affreschi ed organo, il vescovo Muser consacrerà il nuovo altare



BRESSANONE. Arriva il giorno atteso da quasi un anno e mezzo, un giorno solenne che la comunità di Bressanone festeggerà in grande stile: la chiesa parrocchiale di San Michele sarà restituita alla città e ai fedeli tirata a nuovo. Sarà il vescovo Ivo Muser ad aprire solennemente il portone. La data fissata è quella di domenica prossima.

La festa. Il 2 ottobre, infatti, per Bressanone sarà una data importante. La giornata comincerà alle 9 con una piccola processione che dalla chiesetta delle Dame Inglesi in via Mercato Vecchio (che dal maggio del 2015 ospita i fedeli “orfani” della parrocchiale) arriverà fino all’ingresso. Qui il vescovo aprirà le porte e restituirà la chiesa restaurata e ammodernata ai suoi fedeli. È prevista anche la consacrazione dell’altare principale e la benedizione dell’ambone. Dopo le celebrazioni ci sarà un momento per continuare la festa con un brindisi. Ci saranno la banda musicale di Bressanone e del "Familenchor e la Corale di San Michele. All'organo Hans Rubatscher e Valentin Weissteiner. Nel pomeriggio alle ore 16 i Vespri solenni e quindi alle ore 20.30 il grande concerto d'organo con Franz Comploi.

I lavori. Manca ancora qualche finitura, ma il grosso è stato fatto. La chiesa di San Michele ora vanta tutti gli impianti nuovi e a norma: da quello sonoro a quello elettrico fino a quello del trattamento dell’aria, ha un altare del tutto nuovo e un organi che tornerà a suonare con la sua splendida e antica voce che aveva perduto. Si tratta di un vero e proprio gioiello dell’arte musicale, risalente all’800, restaurato sia nelle canne che nella cassa. Domenica alle 20.30 sarà possibile ascoltarlo in un concerto. Ma la parte forse più delicata e attesa è stata quella del restauro degli affreschi che abbelliscono la chiesa. Sono stati ripulite e fatti tornare a brillare nei loro colori originali, offrendo un colpo d’occhio spettacolare al tempio. I lavori sono costati all’incirca 1,3 milioni di euro.

Le sorprese. Durante la rimozione del pavimento della chiesa per eseguire i lavori sono state scoperte alcune sepolture. Sono dovuti quindi intervenire anche gli archeologi della soprintendenza provinciale per studiare e catalogare i rinvenimenti. Per la verità, era lecito attendersi sorprese di questo tipo. La Chiesa di San Michele è stata consacrata nel 1038, ma è certo che già in precedenza lì sotto c’era dell’altro, probabilmente un altro tempio. Sono infatti state trovate delle strutture di sostegno, poi interrate. Gli scheletri ritrovati durante gli ultimi lavori potrebbero essere relativi a qualche benefattore della chiesa che alla morte è stato sepolto - come si era soliti fare - sotto il pavimento del tempio. A ricordarlo ci sarà una targa, mentre i resti sono stati ricomposti e studiati dagli archeologi che possono così aggiungere un tassello alla lunghissima storia religiosa della città e, nello specifico, della chiesa di San Michele.

Il parroco. Molto soddisfatto dei lavori è il parroco don Luca Cemin. «Una lunga serie di interventi interni ci ha permesso ora di avere una chiesa efficiente e rispettosa delle norme di sicurezza. I lavori più delicati sono stati quelli del restauro degli affreschi e dell’organo, un vero e proprio gioiello che potremo ascoltare domenica nel concerto serale. Anche gli affreschi sono tornati al loro antico splendore. Domenica torneremo ad aprire le porte della chiesa principale della città e sarà una festa per tutti».













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