Bressanone, record di ciclisti investiti in città

L'allarme dei vigili: in troppi attraversano le pedonali in sella alle loro bici


Fabio De Villa


BRESSANONE. Un record di cui non andare certo fieri quello che Bressanone detiene da qualche tempo. La città vescovile, infatti, è una delle realtà con il maggior numero di investimenti di ciclisti della regione. E la colpa non è di strade pericolose o automobilisti spericolati. Per oltre oltre il 50 per cento dei casi, infatti, la responsabilità è da attribuire agli stessi ciclisti che attraversano sulle strisce zebrate in sella alle loro biciclette, cosa assolutamente vietata. Il dato allarmante arriva direttamente dal comando di polizia municipale di via Brennero che ha già perparato una mappa della zone più a rischio. «Negli ultimi mesi sono diversi gli incidenti che hanno visto protagonisti i ciclisti e, nella stragrande maggioranza dei casi, la colpa è proprio di quest'ultimi» ha spiegato il coordinatore Egon Bernabè. Da qui la necessità di lanciare un appello urgente a tutti, a cui seguirà anche una campagna di sensibilizzazione che arriverà direttamente nelle scuole per spiegare nel dettaglio il problema. A conti fatti sono tre i punti di maggior pericolo individuati dagli agenti, zone con il più alto numero di incidenti negli ultimi mesi che hanno visto protagonisti proprio i ciclisti. Solo per una buona dose di fortuna e grazie alle nuove tecnologie che permettono alle auto di risparmiare metri in frenata, non si sono verificati casi mortali, ma c'è mancato davvero poco. Al primo posto di questa speciale classifica in negativo degli attraveramenti più pericolosi c'è quello sulla statale del Brennero, proprio a pochi passi dal comando di polizia municipale via Brennero, all'altezza del negozio "Brixpoint", teatro di un investimento anche nei giorni scorsi. Al secondo posto troviamo l'attraversamento perdonale di via Plose all'incrocio con Ponte Widmann, zona di grande afflusso di cliclisti per raggiungere la parte est della città, mentre al terzo posto c'è l'attraversamento di viale Mozart, a ridosso del polo scolastico in lingua italiana. «Nella nostra città manca la corretta informazione in questa direzione, in quanto molto spesso il ciclista si crede re della strada e al riparo dai pericoli - ribadisce Bernabè - Chi utilizza la bicicletta e attraversa le strisce pedonali su di essa, pensa di avere la precedenza, cosa assolutamente non veritiera. Essendo considerato a tutti gli effetti un veicolo deve dare la precedenza a chi transita sulla strada. Scendendo dalla bici e attraversando a piedi invece, diventa a tutti gli effetti un pedone e quindi la precedenza in quest'ultimo caso deve essergli data. C'è poi da considerare che molte biciclette che circolano nella nostra città sono prive dei sistemi di illuminazione o dei catadiottrici sulle ruote, obbligatori per legge, aggravando ancora più questa situazione perché si rendono quasi invidibili nelle ore serali». Da qui la necessità di lanciare un appello affinché tutti capiscano che per attraversare la strada bisogna scendere dalla sella della propria bicicletta e spingerla.

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