Bressanone: unità d'Italia, tensione Comune-Ana

Pedron: «Dagli alpini accuse false, a rischio il dialogo sulla festa del 2 giugno»


Gianfranco Piccoli


BRESSANONE. Il Comune è disposto ad aiutare le associazioni per la festa del 2 giugno. «Ma l'Ana dovrà fare un passo indietro rispetto alle inaccettabili accuse mosse alla giunta sui 150 anni dell'Unità d'Italia», aggiunge il vice sindaco Gianlorenzo Pedron.  C'è tensione tra le penne nere di Bressanone e il vice sindaco. E Gianlorenzo Pedron non fa nulla per nascondere il «nervosismo» nei confronti dell'associazione guidata da Carlo Alessandrini.  La ragione di questo clima la si trova in una lettera inviata l'8 aprile al sindaco Albert Pürgstaller e firmata dall'interno direttivo dell'Ana. Erano i giorni della bagarre sull'intitolazione di una strada alla Brigata Tridentina e l'Ana voleva un incontro con Pürgstaller per capire le reali intenzioni dell'amministrazione comunale. Nella stessa lettera, però, c'è un riferimento esplicito all'altra vicenda che ha infuocato il dibattito politico: i mancati festeggiamenti del 17 marzo, ricorrenza ufficiale dell'Unità d'Italia. «Dopo il grossolano ed inscusabile errore di questa Giunta Comunale di rifiutarsi di festeggiare l'Unità d'Italia...», il passaggio incriminato che non è per nulla piaciuto in prima battuta ad Albert Pürgstaller - destinatario della missiva - e quindi a Gianlorenzo Pedron: «Ma parlo anche a nome del collega Claudio Delpiero - aggiunge il vice sindaco - nel corso dell'ultima seduta di giunta abbiamo affrontato la questione della festa per il 2 giugno, con l'intenzione di trovare una soluzione in termini di finanziamento, e il sindaco ha tirato fuori la lettera con quel passaggio. Per collaborare serve una base comune - continua Pedron - e al momento non ci sono le condizioni per il dialogo, visto quanto scritto dal direttivo dell'Associazione alpini. Sono accuse false e inaccettabili». E se l'Ana facesse un passo indietro? «Faremo senz'altro la nostra parte», assicura Pedron.  In realtà la «ruggine» ha ragioni più lontane: «Sul 17 marzo posso aver commesso degli errori di comunicazione - ammette Gianlorenzo Pedron - ma qualcuno mi deve spiegare per quale motivo l'Ana di Bressanone, unico caso in provincia, ha organizzato l'alzabandiera a Fortezza senza chiedere la partecipazione di un rappresentante dell'amministrazione comunale». Nessun'ammissione esplicita, ma chiaro il riferimento di Pedron ad una presunta vicinanza di Carlo Alessandrini a Dario Stablum, ex vice sindaco oggi all'opposizione tra le fila di Insieme.  «La politica non c'entra nulla - replica secco Carlo Alessandrini - La lettera al sindaco? Martedì prossimo si riunirà il direttivo e vedremo cosa fare», chiude il capogruppo degli alpini.  Insomma, tira aria da braccio di ferro. È pacifico che senza l'aiuto del Comune le associazioni che stanno organizzando la festa per il 2 giugno (che nelle intenzioni vuole essere riparatrice per quanto riguarda il 17 marzo) dovranno abbassare l'asticella delle ambizioni. La bozza di programma, infatti, è particolarmente ricca, ma per far quadrare i conti servono circa 5.000 euro, che le associazioni non si possono permettere. I tempi sono molto stretti e una soluzione servirà entro pochi giorni.

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