Brioches gratis in giunta La delibera non si tocca

Artioli (Lega) chiede di cambiare il provvedimento ma il Consiglio la boccia Theiner: è populismo, abbiamo già deciso di autofinanziarci le colazioni



BOLZANO. Caffè e cornetto durante le sedute di giunta: la delibera che ne prevede il finanziamento pubblico non si tocca. È stata bocciata ieri in consiglio provinciale la mozione di Elena Artioli (Lega nord), che chiedeva la modifica dell’ormai famoso provvedimento provinciale di qualche settimana fa. Giunta e maggioranza provinciale hanno votato contro la mozione, ricordando che la giunta, dopo le polemiche, ha deciso di autofinanziarsi lo spuntino durante le sedute, senza tuttavia cancellare la delibera. «Da Elena Artioli sono arrivate parole pesanti e populiste», ha sottolineato il vicepresidente Richard Theiner (Svp). Ma anche dalla minoranza sono arrivati interventi gelidi contro Elena Artioli. Sven Knoll (Stf) ha accusato: «Serve coerenza. Ricordo che Elena Artioli partecipa al buffet di Natale organizzato qui in consiglio provinciale». Artioli furente: «Knoll mi attacca perché sono italiana». Il riassunto. A metà marzo, sull’onda del clamore delle inchieste contabili sulle spese di rappresentanza, la giunta provinciale approva la delibera «salva-cappuccino», con la quale viene ufficializzata la piccola colazione servita durante le sedute del lunedì. La delibera ne autorizzava il pagamento attraverso il capitolo «spese di funzionamento». Polemica immediata e ironie sulle brioche pagate dai contribuenti. A quel punto la giunta ci ripensa e decide di autofinanziarsi. Si prende una decisione verbale sulla colletta, ma la delibera non viene modificata perché, viene spiegato, va garantita la possibilità di offrire piccoli rinfreschi ad eventuali ospiti istituzionali. «C’è un verbale di giunta che testimonia ciò», ha ricordato ieri Theiner. Nella seduta del 25 marzo la giunta ha fatto mettere a verbale che, a prescindere dalla regolamentazione stabilita con delibera dell’11 marzo sui rinfreschi, «la giunta provinciale concorda di istituire una cassa comune nella quale ogni membro della giunta verserà di tasca propria un determinato importo con il quale si intende fare fronte alle spese sostenute per quanto verrà consumato nel corso delle riunioni». Gli assessori assicurano di avere già versato 50 euro a testa al mese. «Ma questo non basta», rincara Artioli spiegando perché non ha ritirato la propria mozione: «Chi ci assicura che sia davvero così? Ma soprattutto, se la delibera non verrà modificata la giunta che si insedierà nella prossima legislatura potrebbe tornare al sistema del finanziamento pubblico autorizzato dalla delibera. Le regole vanno scritte, non bastano le decisioni verbali».

Da qui la richiesta della leghista di un nuovo testo in cui venisse specificato che viene garantita la colazione con finanziamento pubblico solo in occasioni istituzionali. D’accordo sulla modifica Andreas Pöder (BürgerUnion): «Ben altri sono gli sprechi, ad esempio bus ad idrogeno e aeroporto, ma è giusto modificare la delibera». A favore della modifica anche Donato Seppi (Unitalia) e MauroMinniti (La Destra). Critico invece Thomas Egger (Freiheitlichen): «La giunta ha esagerato sulle spese di rappresentanza, ma non si deve reagire con pari esagerazione». Mozione respinta con 11 voti a suo favore, 18 contrari e 2 astensioni. (fr.g.)

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