Brugger: «Fuori dal Pd e al lavoro per Brunico»

Addio al partito, non al consiglio comunale: farà parte del gruppo misto «Decisione non facile, ma non c’erano le condizioni per realizzare il programma»


di Fausto Da Deppo


BRUNICO. Delusa dal Partito democratico, non dal consiglio comunale di Brunico. Per questo Cornelia Brugger ha lasciato il partito e non lascia l'assemblea: “Sono stata votata e non sottovaluto l'importanza della fiducia che gli elettori hanno riposto in me. Vado avanti come consigliera libera”. Entra nel gruppo misto, “che conta già un consigliere uscito dalle fila dei Freiheitlichen, Bernhard Hilber. Ora che siamo in due, dovremo votare il capogruppo. Lui è uscito dai Freiheitlichen e io con i Freiheitlichen non condivido molte idee...”

Resta il fatto che il Pd non ha più un rappresentante nel consiglio del capoluogo pusterese e in tutta la Pusteria.

“C'è un commissario. All’epoca nessuno ha fatto un passo avanti per ricoprire la carica di segretario del circolo locale e si era arrivati al commissariamento. Certo per l'incaricato, di Bressanone, Brunico e la Pusteria non si può dire che siano un terreno fertile...”

E qui veniamo alle puntualizzazioni che hanno portato alla sua uscita dal Pd: lei ha parlato di scarsa attenzione per il gruppo tedesco, di una forza non più progressista, di una casa politica che non sente più sua.

“Io ero l'unica iscritta al Pd a Brunico e quando ho deciso di staccarmi dal partito, e non è stata certo una decisione che ho preso dall'oggi al domani, non sono nemmeno stata contattata dal commissario o da chi per lui. Poi, per carità, non voglio gettare la croce addosso al commissario, che in tutto avrò visto un paio di volte: non dev'essere stato facile per lui prendere in mano e cercare di gestire una cosa rotta”.

Lei va avanti in consiglio e va avanti con il programma presentato in campagna sotto le insegne del Pd?

“Sì. Quel programma l'ho scritto io. Ci sono punti, obiettivi che mi stanno a cuore e che intendo portare avanti. Ci sono cose a lungo termine e altre che rispondono a esigenze temporanee. Con il Pd vedremo e ci parleremo”.

Qualcuno dice che, “assaggiato” l'impegno in consiglio, lei preferisca tornare al lavoro nel sindacato.

“Mai pensato una cosa del genere. Io sono insegnante di scuola materna e sono delegata sindacale nel mio ambito professionale, che tra parentesi è un ambito che comporta un gran lavoro sindacale e vive di problemi incandescenti. Quando ero nella segreteria provinciale Cgil non potevo essere delegata. Con gli impegni che ho ora sto bene e lavoro bene”.

Insomma, nessuna delusione per il lavoro affrontato in consiglio.

“Assolutamente no. Sono all’opposizione e lavoro da fare ce n'è, margini di impegno ci sono”.

La delusione riguarda il rapporto con il partito.

“Non si sono concretizzate le possibilità di portare avanti dei progetti. Poi, ripeto, la decisione di lasciare il Pd non è maturata da un giorno all'altro”.

A questo punto le interesserà relativamente, ma il futuro del Pd in Pusteria?

“Bisognerà valutare innanzi tutto se c'è interesse a costruire un futuro per il Pd in Pusteria”.

E il futuro di Cornelia Brugger?

“Intanto continuo in consiglio: la fiducia degli elettori è sacra e si può far politica anche senza essere in un partito. Sto bene così”.

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