Brunico, otto telecamere per fermare i vandalismi

Scatta l’operazione sicurezza del Comune con polizia locale e carabinieri Appello alla comunità perché siano ignorati i “professionisti” dell’accattonaggio


di Marco Pellizzari


BRUNICO. "Brunico sicura" suona quasi come un motto per i provvedimenti che la giunta comunale ha adottato per prevenire gli atti di vandalismo, i reati in generale e l’accattonaggio molesto e talvolta aggressivo nelle vie della città. Le misure sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa dal sindaco Roland Griessmair e dal vicesindaco Renato Stancher insieme ai comandanti della polizia locale Stefan Haidacher e della compagnia dei carabinieri di Brunico, il capitano Stefano Borghetto.

Il primo provvedimento riguarda l’installazione di telecamere di sorveglianza in otto punti strategici alla stazione ferroviaria, a quella delle autocorriere, all’incrocio con via Riscone, in piazza Gilm, in piazza Cappuccini, in via Stuck, in via Ragen di Sopra e nella parte inferiore di via Centrale. Il sindaco si è detto convinto della validità della videosorveglianza che da un lato ha un effetto deterrente nei confronti dei malintenzionati e dall’altro contribuisce ad aumentare la sensazione di sicurezza dei cittadini. Due telecamere, in piazza Cappuccini e all’incrocio per Riscone, ci sono già e servono anche per il controllo della viabilità. Le nuove telecamere, dopo l’approvazione da parte del Commissariato del governo, saranno installate ancora nel 2017. Saranno attive 24 ore su 24 e le immagini registrate potranno essere visionate in caso di necessità dalle forze dell’ordine. Durante i fine settimana però, quando si concentrano soprattutto i reati di vandalismo, trasmetteranno in diretta nella sala operativa della polizia locale e dei carabinieri per garantire interventi tempestivi.

L’importanza della prevenzione dei reati rispetto alla loro repressione è stata sottolineata dal capitano Borghetto che ha anche espresso la sua soddisfazione per la collaborazione con la Polizia locale.

Dell’accattonaggio si è invece occupato un team coordinato dal vicesindaco Stancher che, dopo una fase di osservazione anche in collaborazione con la Caritas, ha individuato da un lato i profughi richiedenti asilo, per lo più africani, provenienti dalle città del Nord Italia che sono stati però dissuasi dalle forze di polizia attraverso le procedure di identificazione e dall’altro i professionisti dell’accattonaggio, in gran parte dall’est Europa. Spostati dalla stazione ferroviaria dove pernottavano, questi ultimi si sono trasferiti in altre località, ma continuano a venire a Brunico in treno per mendicare nonostante la costante opera di identificazione e i sequestri. Ora i controlli da parte degli organi di polizia, sia in divisa che in borghese, avvengono già sui treni in arrivo, ma tutto questo non basta. L’appello lanciato dal vicesindaco alla popolazione è quello di non dare nulla a questi professionisti, privilegiando le associazioni locali nel sociale.

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