«Bus, impianti e ticket a difesa dei passi»

Il sindaco di Selva è per una soluzione complessiva: «Intanto mettiamo tabelloni informativi e fermiamo le auto euro 2 e 3»


di Massimiliano Bona


SELVA GARDENA. «Solo con i bus gratuiti ogni 15 minuti (soluzione ipotizzata dall’assessore provinciale Florian Mussner ndr) non riusciremo mai a portare 1.500-2 mila persone all’ora sui Passi. Si può arrivare al massimo a 800 con pullman da 50 posti, che non sono adatti peraltro a strade che hanno un’età media di cent’anni»: il sindaco di Selva Roland Demetz fa parte della commissione che si riunirà il prossimo 29 agosto a Bolzano e ci tiene ad illustrare la sua ricetta, che prevede il potenziamento degli autobus pubblici, collegamenti a prezzi agevolati con gli impianti di risalita ma anche l’introduzione di un ticket piuttosto elevato, in grado di scoraggiare davvero il traffico privato.

Sindaco, è giusto studiare forme di mobilità alternative, rispettose dell’ambiente, per tutelare i passi dolomitici?

«Certo che sì, ma prima di introdurre qualsiasi misura bisogna anche riuscire a dare alternative adeguate ad ospiti e residenti. Bisogna prevedere, innanzitutto, dei tabelloni informativi con aggiornamenti in tempo reale sui posti auto disponibili a Passo Sella. Oggi c’è chi sale anche quando sono esauriti».

Qual è l’ora di punta?

«Da Selva auto e moto passano tra le 8 e le 11, in alcuni casi fino a mezzogiorno. Nei weekend di punta parliamo anche di 2.500 persone».

Ci sono state proteste lo scorso fine settimana per la chiusura di Passo Gardena per motivi di sicurezza?

«Lei non può nemmeno immaginare quante».

Passiamo alle soluzioni concrete: quando saremo pronti con gli impianti di risalita per passo Sella?

«Non prima del 2018. L’anno prossimo sarà rinnovato (scade la concessione ventennale ndr) l’impianto che da Plan de Gralba porta a Piz Seteur e pertanto il primo troncone nel 2017 non sarà percorribile. Il secondo impianto è quello che da Piz Seteur porta alla Città dei Sassi, meta di migliaia di turisti».

Ma i prezzi degli impianti non sono troppi a lti?

«Sì, certo, ma quando sarà adottata una soluzione integrata gli impianti dovranno costare più o meno quanto i bus. Servono prezzi agevolati. Oggi, ad esempio, i bus sono gratuiti perché vengono reinvestiti i fondi della nostra imposta di soggiorno. In futuro potremmo usare i soldi del pedaggio per auto e moto per coprire parte delle spese del biglietto per gli impianti di risalita».

Da anni i turisti che lasciano l’auto in albergo usano la «Val Gardena Card». Quanto costa?

«Settantanove euro. Conviene ma c’è comunque qualcuno che storce il naso».

Lei - oltre a bus e impianti - vorrebbe introdurre anche il ticket per le auto. Che prezzo si immagina?

«Alto. Deve rappresentare un reale disincentivo alle auto private e indurre ospiti e altoatesini a puntare sulle altre due forme di mobilità sostenibile».

In attesa di trovare la quadra su una soluzione per il medio-lungo periodo lei cosa farebbe nell’immediato?

«Potenzierei da subito i controlli per moto e auto. Sia per quanto attiene la velocità che per i rumori. Poi si potrebbe intervenire sui mezzi più inquinanti».

Quali mezzi fermerebbe?

«Ad esempio gli Euro 2 e gli Euro 3. Per iniziare».

Il problema, dunque, anche visto da Selva esiste....

«È chiaro che, anche in paese, ci sono diversi residenti e operatori economici scettici, ma in prospettiva bisogna trovare soluzioni mirate e ben calibrate, tenendo conto anche delle necessità dei Comuni ladini. Di sicuro Selva non vuole diventare un Comune zeppo di parcheggi a causa della chiusura a fasce orarie, anche perché non avremmo nemmeno lo spazio necessario per farli».

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