C’è l’autorizzazione Enac L’Aiut Alpin vola di notte

I piloti stanno concludendo la fase di addestramento utilizzando i visori notturni Raffael Kostner: «Così potremmo partire per i soccorsi anche all’imbrunire»


di Alan Conti


Fino ad oggi il servizio di elisoccorso notturno in provincia di Bolzano era qualcosa di impossibile. Troppo rischioso e nessuno degli elicotteri altoatesini era autorizzato ad operare in queste condizioni. I permessi venivano e vengono costantemente rilasciati solo per i mezzi militari dell’Aves Altair che spesso effettua esercitazioni notturne. L’Enac, però, ieri ha concesso il via libera all’Aiut Alpin Dolomites dopo un lungo iter burocratico. Un nullaosta importante per un team che è sempre stato considerato pioniere nel soccorso in montagna. Il fondatore Raffael Kostner, gardenese di 64 anni, è sempre stato innovativo. «Da tre settimane – spiega – voliamo con i visori notturni con due piloti come impone il regolamento in questa fase di preparazione. Poi, tra un mese e mezzo circa, ci limiteremo ad averne uno solo e saremo i primi in Italia a farlo con i modelli Vfs Single Pilot». Che differenze ci sono, però, a volare di notte? «Con le tecnologie che abbiamo oggi si vede davvero tutto, solo in bianco e nero. Riusciamo a scorgere anche le rocce, le sporgenze e gli arbusti. L’unica divergenza riguarda il campo visivo che si riduce a 40 gradi rispetto ai 210 degli occhi». Tutto lo staff dell’Aiut Alpin, comunque, ha svolto dei corsi specialistici a Zermatt in Svizzera, centro all'avanguardia per il volo notturno. «In questo modo potremmo allungare la giornata operativa decollando anche all'imbrunire e rientrando con il buio». In Italia, come scritto, non esiste altro elisoccorso capace di offrire questo servizio in montagna e con un solo pilota. In Svizzera, invece, una discreta esperienza nel settore la può fornire Rega che spesso è intervenuta sul suolo nazionale ma a costi decisamente alti. Ora ci penserà l'Aiut Alpin Dolomites. «Sì, ma è bene chiarire che la nostra intenzione non è quella di estendere il servizio regolare anche alla notte. Purtroppo non abbiamo le risorse finanziarie per affrontare un simile impegno. Possiamo, però, effettuare molti più interventi». Come? «In inverno, quando le giornate sono corte, siamo spesso stati costretti a rifiutare chiamate che arrivavano alle 16 o alle 16.30. Non potevamo correre il rischio di tornare con il buio. Così capitava che non potessimo oppure che dovessimo abbandonare il l’intervento lasciando il medico a terra con conseguenti difficoltà per rientrare. Con questa autorizzazione abbattiamo questa forma di ostacolo e stress. Durante il periodo natalizio, per esempio, quasi ogni giorno abbiamo ricevuto richieste di intervento all’imbrunire».

I complimenti sono arrivati anche dall’assessore provinciale Martha Stocker: «Bisogna fare un plauso alla capacità di innovare che l’Aiut Alpin Dolomites dimostra sempre».

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