C’è un buco sul balcone: cade e finisce all’ospedale

Stefano Di Carlo è stato dimesso dal San Maurizio con una prognosi di 26 giorni L’accusa: «Legno marcio da mesi, mai intervenuti». Si profila una vertenza legale


di Alan Conti


CORNAIANO. «Devo ringraziare una pianta di rosmarino. È stata lei ad evitare conseguenze peggiori per il mio incredibile volo di tre metri dal balcone di casa».

Il racconto di Stefano Di Carlo, residente al civico 12 di via Rio Molino a Cornaiano, resta a metà tra un piccolo miracolo e l’accusa.

Nei giorni scorsi, infatti, Di Carlo è caduto dal balcone della sua abitazione e la causa potrebbe essere stata la carente manutenzione da parte dei proprietari dell’alloggio.

«Io sono in affitto e da tanto tempo ho chiesto ai padroni di casa di controllare quanto stava accadendo al legno del balcone. Era evidentemente marcio in un punto esposto alla pioggia. Un danno che si allargava vistosamente, ma non sono mai stato ascoltato e non ho mai visto un falegname farmi visita. Nei giorni scorsi, però, uscendo sono scivolato sulla pozza creatasi in quel punto e l’impatto della mia caduta ha sfondato la struttura del balcone aprendo un varco». Di Carlo abita al primo piano, ma lo stacco è comunque ampio. «Sono stati tre metri di caduta. Per fortuna, come detto, l’impatto al suolo è stato attutito da una pianta di rosmarino. La parte di balcone rotto, invece, è franata sul sottotetto».

Poteva andare peggio, ma le conseguenze sono state piuttosto serie a giudicare dal referto medico.

«Ho riportato 26 giorni di prognosi. Qualche giorno dopo mi è stato diagnosticato anche un trauma cranico perché presentavo tutti i sintomi. Le conseguenze, insomma, sono state serie e tutto questo si poteva evitare».

La vicenda potrebbe avere anche delle conseguenze legali: Di Carlo ha dato in mano tutte le carte al proprio avvocato e i carabinieri avrebbero già effettuato alcune rilevazioni sul luogo dell’incidente per capire esattamente le cause e la dinamica. «Voglio che sia riconosciuto il dovere del proprietario di tutelare la sicurezza dei propri inquilini. Quello che mi è accaduto è molto grave». I padroni di casa, per ora, preferiscono non parlare.

Il tutto si innesta in un clima di incomprensioni tra locatore e locatario che si trascina da qualche tempo. «Ho 24 metri quadri che pago 400 euro al mese ed è pieno di difetti strutturali e disservizi. Mi era stato garantita la libertà d’intervento per migliorare la situazione, ma non si è risolto mai nulla».

In questo momento, comunque, il balcone resta inagibile fino a quando il legno marcio non verrà sanato.

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