Cade e travolge sciatrice: assolto

La ragazza riportò serie lesioni sulle piste di Obereggen. Per il giudice fu solo colpa del ghiaccio


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Non sempre uno sciatore che, cadendo, provoca un incidente su una pista innevata travolgendo un altro utente deve essere considerato responsabile delle lesioni provocate a terzi. In realtà la responsabilità va rapportata ai motivi che hanno provocato la caduta, con una valutazione della condotta. E’ quanto ha stabilito, con una sentenza destinata a far discutere, il giudice di pace Costanza Giatti che ha mandato assolto, dall’accusa di lesioni colpose, un turista lombardo che due anni fa su una delle piste di Obereggen, prima perse il controllo degli sci, poi ruzzolando lungo la pista non riuscì a fermarsi finendo per travolgere rovinosamente una ragazzina di Bolzano che si trovava più a valle, ferma sulla pista in attesa del padre e del fratello.

La ragazza riportò una serie di lesioni, per traumi cervicali, che hanno determinato una invalidità del 3-4 per cento. La parte lesa (all’epoca dei fatti minorenne) fu soccorsa da una pattuglia di polizia in servizio lungo la pista e trasferita all’ospedale di Bolzano. Per fortuna le lesioni non risultarono gravi anche se da allora la giovane, che aveva ed ha una intensa attività sportiva, non regge più i ritmi di cui era capace prima dell’incidente. «In effetti dopo le lesioni subìte - puntualizza l’avvocato Daniele Salghetti, patrocinatore di parte civile - la ragazza se sottoposta a sforzo fisico soffre di fastidiosi mal di testa». Una consulenza medica parla di invalidità limitata ad un 3-4 per cento. Non si tratta di un danno grave ma pur sempre di un danno per il quale i legali della giovane hanno quantificato una richiesta risarcitoria che si aggira sui 10 mila euro.

A complicare la situazione c’è il fatto che il turista lombardo coinvolto nella vicenda non è assicurato e dunque si oppone a qualsiasi richiesta di tipo economico. La querela per lesioni personali colpose ha ora portato, come detto, ad un primo pronunciamento in sede penale. Il turista è stato assolto perchè il giudice - forse per la prima volta - ha ritenuto necessario fare una valutazione del perchè il turista fosse caduto sulla pista e cioè se la caduta fosse da addebitare ad una sua condotta spericolata o comunque imprudente oppure a fatalità o a cause indipendenti dalla sua volontà. Sulla dinamica dell’incidente non c’è nessuna contestazione delle parti. Così come non ci sono testimoni diretti - oltre ai due protagonisti - di quanto avvenuto in pista. In assenza di prove di una possibile discesa imprudente sugli sci da parte dell’investitore, il giudice di pace ha dovuto basarsi su quanto dichiarato dallo stesso turista lombardo il quale ha sempre sostenuto di essere finito a terra non per propria imprudenza ma per la presenza di un lastrone di ghiaccio.

Nonostante la pista non fosse assolutamente affollata, l’uomo non riuscì più a fermarsi prendendo sempre più velocità e andando a trovolgere la ragazza, ferma più a valle in attesa del padre e del fratello. Ora lo studio Giudiceandrea/Salghetti ha deciso di impugnare in appello davanti al tribunale la sentenza del giudice di pace.

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