Cade in casa, salvata dopo 30 ore

Via Novacella: un vigile passa e sente il lamento dell'anziana


Davide Pasquali


BOLZANO. Vedova, abita da sola, 85 anni. È caduta malamente in casa, senza riuscire a rialzarsi, e nessuno se n'è accorto per almeno un giorno e mezzo. L'anziana però alla fine è stata fortunata: salvata da un solerte vigile urbano che, passando sotto la finestra di via Novacella, ha udito una flebile richiesta di aiuto e si è insospettito. Un episodio a lieto fine, per una volta, con protagonista un solerte vigile urbano e un altrettanto abile ispettore, sempre della polizia municipale.

Tanto in gamba, i due, da non voler nemmeno essere citati per nome e cognome. Dicono di aver fatto il loro dovere. (Il fotografo, però, è stato lesto, e uno dei due è stato immortalato). Il tutto avviene sabato mattina, quando sono passate da poco le 8. Il vigile urbano di quartiere, come tutte le mattine, sta compiendo un giro di perlustrazione.

Imboccata la ciclabile di collegamento fra via Novacella e via Roma, quella fra supermercato Despar e scuola professionale tedesca, a un certo punto ode un lamento, o qualcosa che gli assomiglia. È terribilmente flebile, tanto che il vigile dubita di averlo sentito. Nel mentre passa una signora, nota il vigile fermo, gli chiede cosa stia accadendo e poi si mette ad ascoltare con attenzione.

Anche a lei pare di sentire una voce, ma assai lontana, soffocata. Un lamento a volume bassissimo, quasi impercettibile. Soprattutto, proprio non si capisce da dove provenga. Il vigile alza la voce e chiede: "C'è qualcuno che chiede aiuto?". Dall'interno del condominnio sopra la ciclabile arriva una sempre flebilissima richiesta: "Aiutatemi!". Vigile e passante concordano: sembra una donna, anziana, in difficoltà. Non si capisce bene cosa dica; non si comprende dove sia.

Senza perdere tempo, il vigile chiama la centrale della polizia municipale, per allertare ambulanza e vigili del fuoco. Pochi istanti dopo, del tutto fortuitamente, arriva sul posto un altro vigile urbano, un ispettore dell'infortunistica. Assieme al collega le provano tutte. Si avvicinano alle finestre, una per una, ma niente. Allora si mettono a urlare per attirare l'attenzione degli inquilini dello stabile, al civico 1 M di via Novacella. Pian piano si affacciano numerose persone, cui i vigili chiedono: "Sapete se qui abita una signora anziana?". Gli inquilini indicano il primo piano.

A quel punto, i poliziotti si dividono i compiti. Il primo entra nello stabile e raggiunge il pianerottolo al primo piano. Il collega invece chiede a tutti gli inquilini di alzare le tapparelle e aprire le finestre, per individuare esattamente l'apertura da cui proviene il lamento. L'ispettore è davanti all'appartamento giusto, al primo piano. La porta è blindata, insonorizzata, e dal giroscale non è possibile udire il lamento della donna, probabile motivo per cui gli inquilini non si sono resi conto di nulla.

L'ispettore alza la voce e domanda alla signora come stia e se sia in grado di aprire la porta. La donna trova la forza di rispondere che no, ad alzarsi proprio non ce la fa. Allora il poliziotto la rassicura, tentando di calmarla. Sembra infatti molto agitata. In quel mentre, nemmeno cinque minuti dopo la chiamata d'allerta, arrivano sul posto i vigili del fuoco del corpo permamente. Con un'autoscala raggiungono il balcone del primo piano. Le tapparelle sono abbassate, ma la porta per fortuna è aperta.

Fosse stata chiusa, nessuno, mai, avrebbe udito i lamenti dell'anziana all'interno. La signora è a terra, prona, forte dolore alla gamba sinistra, principio di disidratazione. I sanitari la idratano con una flebo, poi via, all'ospedale. È sotto choc, ma se la caverà. Dalle ricostruzioni, pare fosse lì dalla notte di giovedì. Almeno una trentina di ore.













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