Cadore in festa per i primi 60 anni tra coni e coppette

A fondarla è stato il maestro zoldano Pietro Molin Pradel Il figlio Loris: «Il segreto? Usare solo prodotti del territorio»


di Marco Marangoni


BOLZANO. Era il 1956: qualche mese prima a Cortina si erano svolti i primi Giochi olimpici in Italia, quelli invernali, in Alto Adige si era sognato di estrarre petrolio, Bolzano portava ancora i segni dei bombardamenti ma aveva voglia di nuove sfide. Al civico 61 di corso Italia, allora era ai margini della città, un mastro della storica tradizione del gelato zoldano Pietro Molin Pradel assieme a sua moglie Vittoria, dava il là a quella che era una scommessa e che oggi compie 60 anni: la gelateria Cadore. Il gelato era un prodotto considerato da molti un lusso, una cosa speciale, un premio per i bambini, uno sfizio per gli adulti. Poi, con il tempo, le disponibilità economiche sono diventate via via maggiori. Il gelato da bene di lusso si è trasformato in un motivo di aggregazione, di voglia di trovarsi, di trascorrere momenti in serenità. Andare alla Gelatiera Cadore, rimasta sempre sotto il portico spostandosi dal civico 61 al 57, era diventata una moda. Nei primi anni ’80 la conduzione della gelateria è passata al figlio Loris che è stato capace di ampliare l’«impero» e, attraverso l’insegnamento e la filosofia di produrre un gelato naturale e tradizionale, è sbarcato in tutti i cinque i continenti iniziando da Città del Capo in Sudafrica nel 1993. Gli anni passavano velocemente, i macchinari per la produzione erano sempre più sofisticati ma la ricetta seguiva quella tradizionale della scuola zoldano-cadorina. Insomma, era rimasta quella dei nonni, quella fatta da ingredienti sani e naturali, uniti ad una lavorazione artigianale sicura e attenta, quella dei buongustai che apprezzano i sapori antichi della genuinità. Il marchio di garanzia Molin Pradel non si ferma alle celebrazioni dei 60 anni di questi giorni. Guarda avanti, guarda a nuovi obiettivi e traguardi da raggiungere con il motto: «alimentazione naturale, salute e sport». È di recente che, in contemporanea all’apertura di Bolzano di nonno Pietro (stesso giorno, 2 giugno, e stessa età, 32 anni), Sandro ha deciso di aprire una sua gelateria in pieno centro a La Valletta. A due passi dal parlamento maltese ha aperto il «Gelato dal Doge» che si rifà alla tradizione veneta del gelato. Loris Molin Pradel - già presidente nazionale dei gelatieri di Confartigianato e promotore del marchio Artigelato che salvaguarda la tipicità del gelato artigianale italiano - si è sempre battuto per sostenere la genuinità del vero gelato artigianale. «Nella nostra filosofia non ci sono gelati con il nome di cartoni animati e imbottiti di coloranti o di caramelle colorate e aromatizzate, nemmeno quelli con prodotti che potrebbero contenere grassi vegetali idrogenati, olio di cocco, dolcificanti artificiali, Ogm e quant’altro possa andare contro un’etica fondata sul rispetto della salute propria. I nostri gelati sono fatti solo con prodotti del territorio».

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