Caia insiste: «Sel non può restare fuori dalla partita»

Il professore ascoltato ieri dalla commissione d’inchiesta sullo scandalo «Non ci sono i presupposti giuridici per eliminare la società provinciale»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Mantenere Sel nella partita delle concessioni trattando da posizioni di forza con i Comuni e con le società private che lamentano danni e con le quali dovrà essere trovata un’intesa. E’ questo in sintesi il progetto della giunta provinciale altoatesina per uscire dalle sabbie mobili provocato dallo scandalo dell’energia. Ieri il professor Giuseppe Caia, consulente di punta dell’esecutivo provinciale, ha illustrato il proprio lavoro alla commissione provinciale d’inchiesta.

Quali assetti si dovrà dare il settore energetico in Alto Adige per il futuro?

«La proposta è di dare ampio spazio ai Comuni con un possibile azionariato popolare per acquisire quote di Sel. E’ del tutto evidente che se Sel cambia compagine in quanto a soci la situazione sarà completamente diversa anche dal punto di vista della popolazione e degli interessi locali»

Come potrà essere superata la situazione di stallo per le concessioni contestate e ancora in discussione?

«La magistratura ha accertato con grande chiarezza che due persone fisiche hanno compiuto delle alterazioni che concretano un fatto illecito. Le alterazioni sono state individuate. E’ evidente che la differenza tra le alterazioni e ciò che non è stato alterato ci riporta alle domande originarie. I documenti sono depositati in magistratura. Questa indagine ha avuto un supporto tecnico molto importante da parte dei carabinieri e dei Ros i quali hanno accertato l’alterazione sui files informatici. Quindi è evidente che se si è provata l’alterazione, si è avuto a disposizione anche il contenuto originale di questi files che ovviamente è già in mano alla magistratura»

Qual è la sua valutazione sullo scandalo delle concessioni pilotate?

«Io non posso esprimere valutazioni di tipo politico o quant’altro. A me è stata chiesta un’analisi giuridica della situazione. Io mi sono rifatto ad una importante sentenza dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato che è dell’anno scorso e che ha stabilito che in caso di alterazioni nell’ambito dei documenti di una procedura ad evidenza pubblica non è necessario ripartire da zero ma è sufficiente riesaminare gli atti eliminando le alterazioni »

Dunque le ritiene possibile ed opportuno tenere in corsa un’azienda coinvolta in una serie di pesanti illeciti?

«E’ sicuramente possibile, sulla opportunità ovviamente non mi esprimo. A livello giuridico ad oggi non ci sono i presupposti per arrivare ad una esclusione di Sel. Le normative di riferimento non consentono l’esclusione a priori di Sel»

Il decreto Monti, però, impone di rimuovere alla radice i conflitti di interessi. Come può la Provincia essere ancora arbitro di gare in cui partecipa con Sel?

«Il decreto Monti rinvia ad un regolamento che dovrà specificare in cosa consiste il conflitto di interessi. Il regolamento ancora non c’è. Ma anche una recente sentenza della Cassazione lascia degli spiragli»

Sul fronte risarcimenti?

«E’ del tutto evidente che si fanno procedure rinnovate si dovranno trovare accordi»

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