Calabrò, caso politico sulla nomina in Carispa

Köllensperger, Margheri e Tomada: conflitto di interessi per il direttore di Aew Il sindaco lo difende: non avrebbe potuto condizionare le trattative con Sel



BOLZANO. Sarà formalizzata domani la nomina di Nicola Calabrò, direttore generale di Aew, a nuovo direttore generale della Cassa di risparmio. La decisione è stata presa venerdì dal consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio e coperta da riservatezza. Cda di cui tra l’altro Calabrò è uno dei componenti.

L’ascesa di Calabrò ai vertici manageriali della Cassa di risparmio, presieduta da Gerhard Brandstätter, diventa un caso politico rispetto alla operazione di fusione tra Sel e Aew.

Ieri proteste trasversali da un lato e difesa piena dall’altro lato del lavoro di Calabrò da parte del sindaco Luigi Spagnolli e del vicesindaco di Merano Giorgio Balzarini. Il consigliere provinciale Paul Köllensperger (Movimento 5 Stelle) parla di «palese caso di potenziale conflitto di interessi» e di «rappresentazione plastica del sistema Alto Adige».

Per convenzione, con «sistema Alto Adige» si intende l’intreccio tra politica ed economia con le solite poche persone che tirano i fili. Persone come Brandstätter. Nella veste di direttore generale di Aew Calabrò è stato in prima fila nelle trattative sulla fusione con Sel, con il naturale mandato di tutelare al massimo la società dei Comuni di Bolzano e Merano.

Come controparte delle trattative Calabrò e la delegazione di Aew si sono confrontati, tra gli altri, con Brandstätter, uno dei consulenti scelti dalla Provincia. Da diverse settimane però si era anche aperta la procedura per la selezione del direttore generale della Cassa di risparmio, presieduta da Brandsätter, con Calabrò dato da subito come uno dei favoriti. Calabrò ieri non ha voluto commentare le polemiche: «Non sono autorizzato a parlare fino a lunedì».

In dicembre Köllensperger aveva sollevato in consiglio provinciale il problema del potenziale conflitto di interessi legato a Calabrò. Ieri lo ha ribadito: «Avevo detto che non mi sarei stupito per nulla se Calabrò, componente del Cda della Cassa di risparmio, direttore di Aew, sarebbe diventato il nuovo direttore della banca. È il tipico sistema Alto Adige. Non giudico la persona Calabrò, analizzo lo schema. C’è in corso una importante trattativa per fondere Sel con Aew. A quel tavolo Brandstätter, rappresentante di Provincia e Sel, è la controparte di Calabrò e Aew. Lo stesso Brandstätter è però il presidente della banca di cui Calabrò ambisce a diventare il direttore generale». Più duro ed esplicito è Guido Margheri (Sinistra ecologia libertà), presidente del consiglio comunale: «Calabrò direttore della Cassa di risparmio. Buon lavoro. Sicuramente un fulmineo premio per il grande lavoro svolto sulla fusione Aew-Sel. Peccato che adesso si capisca meglio come forse giocasse per un'altra squadra. Qualche spiegazione supplementare dovrà essere data». Spagnolli è altrettanto duro contro le critiche: «Prima di tutto, non sappiamo ancora chi sarà il direttore della Cassa di risparmio, quindi parliamo di polemiche costruite sull’aria. Secondo, Calabrò non era solo nelle trattative e mai avrebbe potuto condizionare decisioni prese collegialmente. Se un manager vuole fare la bella vita, di certo non ambisce ad entrare in una banca che si trova in gravi difficoltà. Potremo solo essere rassicurati, se ai vertici della Carisparmio arriverà un manager locale. Chiedo rispetto per chi, come Calabrò, sarebbe disposto ad assumersi una responsabilità così pesante». Balzarini nelle trattative ha giocato tutte le carte per ottenere le massime garanzie possibili a favore di Aew. Su Calabrò spende solo parole positive: «Nelle trattative Calabrò si è comportato bene, non ho mai pensato che giocasse su due campi contemporaneamente». Mariateresa Tomada (Fratelli d’Italia) rincara invece le accuse: «Adesso tutto torna. Si spiega l'arrogante comportamento di Calabrò in consiglio comunale (zittiva gli invitati e rispondeva alle domande rivolte agli altri). L'uomo giusto al posto giusto, ed è stato ricompensato». (fr.g.)

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