Calcio: la salvezza diretta dell'Alto Adige passa per la Disciplinare

Ravenna sotto inchiesta per una proposta di combine al Lumezzane



BOLZANO. Cinquantamila euro. Questa, secondo la denuncia di Fabio Pisacane, giocatore del Lumezzane, sarebbe la cifra che il ds del Ravenna, Giorgio Buffone, gli avrebbe proposto nei giorni antecedenti alla partita Lumezzane - Ravenna, terminata 0-0, del 17 aprile, al fine di alterare il risultato in favore dei romagnoli. Una cifra che all'Alto Adige percepiscono forse un paio di giocatori e che rientra nella media degli stipendi annuali della categoria di Prima Divisione.
Attorno a questa offerta girano i destini di almeno cinque società, che mercoledì saranno con la testa dentro quell'aula della Commissione Disciplinare, in attesa d'un verdetto che stravolgerebbe la lotta salvezza del Girone A.
Già, perchè il Ravenna, così come successo già al Pomezia in Seconda Divisione, rischia seriamente di essere confinato all'ultimo posto nel caso fosse ritenuto colpevole, con conseguente retrocessione diretta in Seconda Divisione. Questo a tre giorni dalla disputa dell'ultima giornata di campionato.
Ma come si è arrivati a questo? Tutto ha inizio dalla denuncia del Lumezzane, al quale Pisacane si è rivolto non appena ricevuta la presunta offerta. La società si rivolge alla Federazione, la quale ascolta il giocatore.
Questo prima della disputa della partita, che a quel punto, presumibilmente, sarà stata controllata da molti più ispettori d'una gara normale, anche per verificare eventuali altre pressioni del ds ravennate. La settimana susseguente alla partita viene convocato Buffone, il quale ammette di aver chiamato il giocatore nei giorni precedenti a Lumezzane - Ravenna, ma giustifica la telefonata come un saluto ad un giocatore che aveva militato in passato nelle file del Ravenna, al quale avrebbe anche chiesto un ristorante nella zona nel quale potersi fermare a mangiare.
La divergenza delle versioni è evidente, il problema, del Ravenna, è che essendoci le prove della telefonata e la denuncia del giocatore, per la giustizia sportiva è a queto punto il dirigente che deve dimostrare la propria innocenza, non più il contrario.
Dopo l'interrogatorio del ds, il Procuratore Federale decide per il deferimento del dirigente e, per responsabilità oggettiva, del Ravenna, fissa a mercoledi 11 maggio l'udienza in Commissione Disciplinare, nella quale chiederà, visti i precedenti, la retrocessione del Ravenna o comunque una forte penalizzazione.
Come andrà a finire? Lo sapremo presto, certamente le sorti del Ravenna sembrano quasi segnate. Anche perchè il Procuratore ha ritenuto che la presenza del giocatore non sia necessaria, segno evidente che ritiene sia sufficente quanto già raccolto.
La sentenza arriverà domani, dopo l'udienza.
Ci sarà pochissimo tempo per l'appello, nel caso di colpevolezza del Ravenna presso la Corte di Giustizia Federale, che si pronuncerà anch'essa prima di domenica. In caso d'ulteriore colpevolezza l'ultima parola spetterebbe all'Arbitrato del Coni. Ma, a quel punto, i tempi si dilateranno.













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