Caldaro, due offerte per il maxi appalto dell’impianto Lido

Il sindaco: sono poche, dobbiamo coinvolgere altre aziende Il Comune vuole ricavare 300 mila euro l’anno fino al 2024


di Massimiliano Bona


CALDARO. Risposta decisamente al di sotto delle aspettative per il bando d’appalto dell’impianto balneare Lido, al lago di Caldaro. Si sono fatte avanti, infatti, solamente due aziende, di cui una guidata dall’imprenditore di Termeno che l’ha gestito negli ultimi anni. All’altra ditta fa capo invece un gruppetto di imprenditori, anch’essi altoatesini. La giunta comunale, visto che si tratta di un bando decennale, vorrebbe riuscire ad avvicinare, fin dalla fase preliminare, almeno quattro o cinque ditte specializzate.

«Finora - sottolinea il sindaco Getrud Benin Bernard - ci siamo avvalsi solamente dei mezzi di comunicazione tradizionali, senza coinvolgere i media locali. Nei prossimi giorni, invece, intendiamo assicurare massima pubblicità alla notizia». È quasi inutile sottolineare che, in tempi di vacche magre, gli oltre 300 mila euro di affitto incassati finora ogni anno dal Comune costituiscono un’entrata imprescindibile.

«Con quei soldi - sottolinea il sindaco - paghiamo anche il mutuo acceso a suo tempo per la realizzazione del Lido. Siamo consapevoli del fatto che, dopo un’estate di questo tipo, ci possa essere un certo timore a farsi avanti ma il Lido, con il ristorante e il noleggio delle imbarcazioni, si trova in una posizione strategica».

Proprio nei giorni scorsi il Comune ha ricevuto la comunicazione ufficiale dalla Provincia, in base alla quale incasserà 900 mila euro in meno rispetto allo scorso anno.

Ma vediamo quali sono le condizioni salienti del bando, che parte dal primo gennaio 2015 e si concluderà nel 2024. «L'offerente deve aver gestito negli ultimi 5 anni un esercizio alberghiero con un fatturato di almeno mezzo milione per ogni esercizio. Per provare la capacità finanziaria deve essere presentata anche una dichiarazione di un istituto bancario. Gli interessati devono aver dato lavoro negli ultimi 5 anni in media ad almeno 10 dipendenti». Condizioni piuttosto impegnative, soprattutto dopo un’estate nera come quella 2014.

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