CALDARO

Caldaro, il questore chiude per 15 giorni la discoteca Weinstadl

Spaccio, rapine e consumo di sostanze stupefacenti i precedenti che hanno portato al provvedimento condiviso da polizia e carabinieri


di Alan Conti


CALDARO. Non c'è pace per il locale “Kalterer Weinstadl”, la discoteca di Caldaro che continua ad avere problemi di ordine pubblico.

Minorenne rapinato fuori dalla discoteca da una banda di quattro persone Lo hanno preso per il collo, picchiato e buttato a terra per pochi euro

Il questore di Bolzano Giuseppe Racca ne ha disposto oggi (giovedì 23 febbraio) la chiusura per 15 giorni dopo una lunga serie di segnalazioni ricevute dai carabinieri di Egna. Un provvedimento congiunto tra le forze dell'ordine dopo che gli episodi di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti si sono fatti troppo numerosi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un controllo operato nella notte tra il 18 e il 19 febbraio 2017. In quell'occasione la discoteca aveva organizzato l'evento “Hardcore”. Rilevanti i sequestri a danno degli utenti, in larga parte giovanissimi: 50 grammi di cocaina, 30 grammi di eroina, 5 grammi di hashish, 15 grammi di marijuana, 2 grammi di mdma, 3 spinelli di marijuana o hashish mischiate con il tabacco. I giovani trovati in possesso di diverse droghe sono stati 4.

Il “Weinstadl”, di proprietà di Michael Pichler, può arrivare ad ospitare circa 370 persone in estate (210 all'interno e 155 all'esterno) ed è molto vicino al centro del paese di Caldaro: appena un chilometro. Raggiungibile anche a piedi.

Lunga, come detto, la serie di precedenti. Lo scorso 22 gennaio 2017 un'ispezione delle forze dell'ordine nei bagni ha portato al sequestro di 0,95 grammi di marijuana e 0,65 grammi di speed. Nel parcheggio, invece, 15 giovani sono stati trovati in possesso di droghe varie. A metà novembre 2016 in occasione del “Goa Party” un'operazione all'esterno della discoteca ha portato alla luce 2 pasticche di ecstasy, 0,45 grammi di cocaina, 0,5 grammi di mdma e 13 giovani con hashish, marijuana, speed e cocaina. Poco prima, il 27 settembre 2016 un ragazzo di 16 anni di Cortaccia era rimasto vittima di una violenta rapina. Sempre nel parcheggio. Avvicinato da quattro persone (uno cittadino albanese e gli altri dell'Europa dell'Est) era stato preso a calci e pugni subendo anche un tentativo di strangolamento. Tutto per sottrargli il portafoglio con poche decine di euro. Il ragazzo riportò una prognosi di 10 giorni stilata dai sanitari all'ospedale San Maurizio di Bolzano mentre delle indagini si occuparono i carabinieri della stazione di Termeno.

Va detto che per quasi cinque anni il “Weinstadl” non aveva dato particolari problemi. Dopo un controllo effettuato nel 2011 in occasione dell'evento “Goa Tecno”, con diverse dosi di droga buttate a terra o nascoste dagli avventori, i titolari avevano deciso di smettere con l'organizzazione di certe manifestazioni sopra le righe. Il timore era proprio quello della chiusura temporanea dell'esercizio. Poi, però, tutto è ripreso.

Risalendo al 2008 si scopre che il “Kalterer Weinstadl” è addirittura protagonista della giurisprudenza italiana. La chiusura di 7 giorni disposta a suo tempo dal commissario di governo per aver servito da bere dopo le 2 di notte aveva portato allo scontro legale tra la stessa prefettura e la Provincia di Bolzano. In gioco la competenza sulle chiusure punitive. Il 7 luglio 2010 la Corte di Cassazione confermò la piena legittimità dello Stato nel sanzionare il locale allora gestito da Erika Dissertori. Un passaggio fondamentale per il futuro. Oggi, infatti, è la questura ad applicare la misura punitiva.













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