Caldo e pioggia in quota, della neve non c’è traccia

Le temperature sono ancora troppo basse per sparare con i cannoni Impiantisti preoccupati. Anche ristoratori e albergatori attendono le ghiacciate


di Davide Pasquali


BOLZANO. A quasi duemila metri di quota, ieri a mezzogiorno, c’erano le bellezza di sei gradi e mezzo. Un po’ di pioggerellina. Nebbia bassa. Umidità. Sulla pista da sci soltanto erba ingiallita, fango e mini-torrentelli in piena. È l’inverno che non arriva e preoccupa assai gli impiantisti. E con loro albergatori e ristoratori, dolomitici e non.

Siamo in Dolomiti, ai piedi del Catinaccio. Sulle rocce della Croda di Laurino, una spruzzata di neve c’è ben: diciamo fino ai 2.200-2.300 metri di quota. Lambisce appena il rifugio Aleardo Fronza alle Coronelle. Sul Latemar, versante a nord, la nevicata di qualche giorno fa si è conservata un pochetto di più, forse scende fino ai 1.900. Ma sono centimetri sciisticamente insignificanti. Economicamente improduttivi.

Soltanto sabato pomeriggio i previsori dell’ufficio meteo provinciale facevano notare che la minima registrata a Bolzano era addirittura di otto gradi. Ossia, proprio quella che in questo periodo dovrebbe essere la temperatura... massima. Salendo per la val d’Ega, ieri, larici ingialliti a destra e a manca, neanche fosse ottobre. Gli aghi ancora non sono caduti al suolo. La strada - a salire verso il passo di Costalunga e Obereggen (avrebbe dovuto aprire ieri) - è vuota. A scendere no: ai pochi turisti in giro, non resta che calare in valle per i mercatini. Il torrente Ega è in piena, gorgogliante attività. Al lago di Carezza pare di essere in Pianura padana: sulle sponde laterali emerse, qualche resto di ghiaccio, rotto come il pack artico al passaggio dei rompighiaccio. Nello specchio lacustre, acqua. Sopra, un nuvolone di umidità alto trenta metri.

Sulla pista da sci Tschein, da malga Moser alle piste del Coronelle, da mesi si lavora alacremente: si è sostituita la vetusta seggiovia anni Ottanta a tre posti, ad ammorsamento fisso. Nuova stazione a valle, nuova stazione a monte, sedici piloni luccicanti. Seggioloni nuovi nuovi, appena tirati fuori dal nylon: due posti blu, i due centrali arancioni, altri due posti blu. È una moderna seggiovia sei posti ad ammorsamento rapido. Della Leitner. Sulla pista, cannoni di forma old style ma con tecnologia aggiornatissima. E numerosissime “lance”. Con qualcuna, nei giorni scorsi, probabilmente di notte, si è anche tentato di sparare neve. Invano. Quattro o cinque chiazze, nulla di più. Se si prova a camminarci sopra, si sprofonda. Il terreno è morbido, impregnato d’acqua. Anche dovesse calare la temperatura, dovrebbe farlo di molto, per giorni e giorni. Altrimenti, anche se nevicasse, non attaccherebbe. Non resta che attendere. Forse oggi è la volta buona.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità