Cambia il clima, gli alberi non “reggono”

La Giardineria comunale: «Il vento e il temporale hanno battuto undici alberi, decine le piante danneggiate»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Sul suolo pubblico sono undici gli alberi "vittime" del nubifragio che si è abbattuto sabato sera su Bolzano e dintorni assieme a raffiche violentissime di vento: si tratta comunque di un bilancio per il momento provvisorio. Al quale si debbono aggiungere una serie di rami caduti un po' ovunque nelle strade cittadine, sulle passeggiate del Guncina e Sant’Osvaldo, nel cimitero della Vecchia Parrocchiale di Gries». Paolo Abram, funzionario tecnico del Servizio Giardineria del Comune, ieri è stato impegnato tutto il giorno nel censimento dei danni del maltempo. Agli alberi caduti sul suolo pubblico si aggiungono quelli caduti o danneggiati all’interno di cortili privati, di cui al momento non ci sono stime.

Cosa ha abbattuto il vento e cosa invece avete dovuto abbattere voi?

«Le raffiche di vento e la pioggia hanno abbattuto tre salici sulle passeggiate del Talvera (lato Theiner). Danneggiate gravemente, sempre lungo il Talvera due sofore, un acero e un mandorlo; un cedro in via San Vigilio, un olmo al parco delle Semirurali, un salice dietro lo stadio Druso, un cedro a parco Ducale: siamo stati costretti a tagliarle».

Non era possibile salvarli?

«In questi casi non era possibile; ma stiamo recuperando con una serie di interventi di potatura e legatura le piante danneggiate in modo meno grave».

La zona in cui si sono registrati i maggiori danni è quella delle passeggiate del Talvera.

«Sì, nonostante sia per così dire una delle più “controllate” da noi della Giardineria, assieme a parco Petrarca, a parco della stazione e a quello tra via Dante e via Marconi, perché in queste aree ci sono le piante più grandi e più vecchie. Intendiamoci sono bellissime, ma sono sempre meno adatte a resistere ai mutamenti climatici, caratterizzati da fenomeni tanto violenti quanto rapidi. Per questo negli ultimi anni stiamo puntando su piante più resistenti».

Le “nuove” piante più resistenti quali sono?

«Come caratteristica generale diciamo che sono meno grandi e quindi hanno bisogno di meno spazio. In questa categoria rientrano ad esempio gli aceri di varie specie e i ciliegi particolari. Negli ultimi interventi fatti in via Firenze abbiamo messo gli aceri; in fondo a via Druso, le zelkove. In passato, quando non c’erano i problemi di oggi, mettevano olmi, ippocastani, cedri, frassini».

Quante piante ci sono a Bolzano?

«Dodicimila».

Un numero in aumento o in calo?

«In aumento al ritmo di circa 80 alberi all’anno».

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