Camera di commercio, è pressing per l’aeroporto

Lo studio: in arrivo 243 posti di lavoro e un introito fiscale di 2,2 milioni di euro Verdi, M5S e Bürger Union: «Dati presentati in modo unilaterale: restiamo critici»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La Camera di commercio inizia a fare attività di lobbying per l’aeroporto in vista del referendum che si terrà tra maggio e giugno del prossimo anno. Gli altoatesini saranno chiamati a pronunciarsi sul piano di rilancio dello scalo, che dovrebbe consentire di arrivare almeno a 170 mila passeggeri grazie ad una rotta verso Sud (Roma), una rotta verso Nord (Germania o Austria) e al potenziamento dei voli charter (per la Croazia ma anche per la Spagna).

Ieri la Camera di Commercio ha presentato un primo studio alla presenza dei consiglieri provinciali delle varie forze politiche per far capire cosa ci guadagnerebbe l’Alto Adige dal rilancio dell’aeroporto, che potrebbe fungere da polo d’attrazione anche per Trento. «Con 170 mila passeggeri - si legge nella nota - si creerebbero 243 nuovi posti di lavoro e un ulteriore introito fiscale pari a 2,2 milioni di euro, dovuto soprattutto a Irpef e Iva». Senza contare l’indotto dal punto di vista turistico e commerciale.

Il presidente della Camera di Commercio Michl Ebner è convinto che l’aeroporto porterà anche altri vantaggi: «L’ attrattività dell’Alto Adige come luogo per eventi sportivi, culturali e scientifici di portata internazionale è legata a filo doppio anche alla sua accessibilità e raggiungibilità. Ma anche gli altoatesini trarranno molti vantaggi dal rilancio dello scalo: una mobilità limitata significa infatti minore libertà e ciò vale in tutti gli ambiti: dalla scuola al lavoro fino al tempo libero».

Per la Camera di commercio «la mobilità è ormai una necessità, come testimoniano i molti pendolari. Attualmente oltre la metà degli altoatesini si sposta con un mezzo per recarsi al lavoro o a scuola. Mentre il trasporto pubblico altoatesino si conferma sopra la media nazionale, diversi studi dimostrano come la nostra provincia sia carente in termini di infrastrutture stradali, ferroviarie e soprattutto aeroportuali. I mezzi di trasporto pubblici interregionali interessano in particolare i residenti a cui piace viaggiare». Gli altoatesini vantano - tra l’altro - un numero di viaggiatori superiore alla media italiana (il 62,4 per cento della popolazione rispetto al 50,2 per cento del resto della penisola).

All’incontro erano presenti consiglieri provinciali della Svp, dei Verdi, del Movimento cinque stelle e di Bürger Union. Mentre in casa Svp nessuno ha avuto nulla da eccepire (c’erano Magdalena Amhof, Oswald Schiefer, Christian Tschurtschenthaler, Dieter Steger e Florian Mussner) sulla breve nota della Camera di Commercio, non altrettanto si può dire del cosiddetto fronte del «no». Brigitte Foppa dei Verdi, Andreas Pöder di Bürger Union e il grillino Paul Köllensperger hanno fatto sapere di non essere d’accordo sul modo di comunicare dell’Ente che rappresenta il mondo economico altoatesino. «Le criticità e gli argomenti contrari - scrivono i tre consiglieri di opposizione - non emergono dal comunicato della Camera di Commercio e pertanto ci opponiamo a questa versione unilaterale dei fatti. Non abbiamo cambiato idea e la nostra opinione resta critica». Già, il braccio di ferro - in vista del referendum - è appena iniziato.

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