Campi nomadi abusivi Linea dura del sindaco

Sgombero dopo tre giorni. I proprietari di edifici e terreni dovranno vigilare Nuovi strumenti giuridici: le forze dell’ordine ora interverranno d’ufficio


di Davide Pasquali


BOLZANO. A meno di tre mesi dalle elezioni comunali di maggio, il sindaco uscente Luigi Spagnolli sferra una dura offensiva contro i campi nomadi abusivi e l’altrettanto abusiva occupazione di edifici abbandonati. Due fenomeni in forte ascesa in città, specie il secondo, ma i cui effetti negativi sinora erano stati smorzati dall’amministrazione municipale. Adesso, invece, si è passati a ordinare: divieto assoluto di insediamento abitativo abusivo e precario o bivaccamento temporaneo anche con veicoli, rimorchi o caravan in tutte le aree pubbliche e private.

L’ordinanza è stata predisposta dalla tenente Nives Fedel, responsabile del nucleo sicurezza dell’abitato della polizia municipale. «Alcuni terreni pubblici o privati - si legge - sono oggetto da tempo di accessi non autorizzati da parte di terzi, finalizzati a costituire insediamenti abitativi e bivaccamenti precari». Tali insediamenti, anche se di carattere temporaneo ed effettuati con mezzi di fortuna, «costituiscono pregiudizio alla salubrità degli ambienti e alla situazione igienico-sanitaria della zona, dato l’abbandono indiscriminato da parte degli occupanti di rifiuti di ogni genere, anche di tipo speciale, che determina la proliferazione di insetti, topi, ratti ed altri infestanti e un potenziale pericolo per la salute degli stessi occupanti». Ma questo non è tutto. Si prosegue dicendo che i rapporti della municipale documentano «una situazione di assoluto degrado e insalubrità dei luoghi in cui sussistono tali insediamenti». Inoltre, la bonifica dei terreni e lo smaltimento dei rifiuti costituiscono costi rilevanti per i proprietari degli stessi e per il Comune. Importi che «aumentano significativamente in proporzione alla durata dell’occupazione e alle dimensioni degli insediamenti». Per costruire i quali ci si serve di materiali di fortuna. I terreni interessati, si va oltre, «vengono sistematicamente cosparsi di rifiuti di ogni genere» e «gli insediamenti risultano assolutamente inidonei rispetto a tale utilizzo per la mancanza di qualsiasi struttura igienico sanitaria (acqua, scarichi eccetera)». Agli uffici competenti, si ammette, sono giunti numerosi esposti, querele e segnalazioni, sia da parte dei proprietari dei terreni sia dei residenti. Poi, il clou: «Tali situazioni ingenerano una forte sensazione di insicurezza e sono motivo di turbativa del libero utilizzo degli spazi e di fruizione degli stessi».

Si evidenzia la necessità di tutelare la salubrità delle aree verdi e la sicurezza urbana delle zone in cui insistono gli insediamenti abusivi nonché quella di salvaguardare il territorio. Necessario quindi adottare «misure temporanee e urgenti atte a rimuovere gli insediamenti attualmente esistenti, impedirne la proliferazione ed il radicamento, prevedendo strumenti giuridici efficaci».

In particolare, si dice, è importante consentire l’accesso e l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e della municipale in terreni aperti, anche privati, e in edifici in stato di abbandono, «qualora dovessero sussistere fondati dubbi rispetto alla formazione di insediamenti abusivi, al fine di evitare la continuazione dell’illecito e prevenire situazioni degenerative di radicamento degli insediamenti, possibile causa di maggiore pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica, indipendentemente dalla volontà espressa dal proprietario». È inoltre necessario coinvolgere «i proprietari stessi di terreni ed edifici nell’opera di salvaguardia degli stessi da tali situazioni, con imputazione delle relative spese di bonifica in caso di inerzia prolungata».

Tutto ciò premesso, si ordina «il divieto assoluto di insediamento abitativo abusivo e precario o bivaccamento temporaneo anche con veicoli, rimorchi e caravan in tutte le aree pubbliche e private».

Nell’ordinanza emessa dal municipio si ordina anche «lo sgombero dei terreni da persone e cose ivi insediatesi da oltre tre giorni in modo abusivo e l’attivazione delle procedure necessarie al ripristino delle condizioni di salubrità e sicurezza delle aree».

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