Candidature Pd, tensione sempre più alta  

Petizione di Bonvicini contro i «paracadutati». Staffler e Bizzo: i nomi non li decidono i soliti noti



BOLZANO. Tensione alle stelle nel Pd sui possibili candidati «paracadutati» da Roma in qualche collegio sicuro del Trentino Alto Adige o nella lista proporzionale regionale. Le dure parole del segretario Alessandro Huber («si lasci lavorare il Pd altoatesino») non sono sufficienti per calmare le acque. Il tema delle candidature è tornato venerdì sera nella cena in Badia tra i vertici della Svp e il ministro Luca Lotti, segno che Roma non rinuncia al pressing.

PETIZIONE BONVICINI. Critico da giorni, Matteo Bonvicini, componente della segreteria, ha lanciato ieri la raccolta firme per la sua petizione «Liberi di scegliere» a favore delle primarie (moduli nelle farmacie San Quirino e Don Bosco). La sua campagna lo ha portato ieri ai microfoni della trasmissione «Un giorno da pecora». «No ai candidati paracadutati. No ai privilegiati. No a decisioni prese al chiuso di una stanza. Chiunque si candidi alla Camera o al Senato, anche se si trattasse degli uscenti Bressa e Palermo, che hanno lavorato bene, passi prima dal giudizio della base: così a Roma sarà ancora più forte», dice Bonvicini, che precisa «Non è una raccolta firme contro la Boschi. È però contro una tendenza odiosa, ingiusta, che vede i territori come colonie per garantire posti sicuri». Huber commenta: «Una iniziativa personale, che affronta in modo alternativo un concetto già chiarito: le candidature siano espressione dell’autonomia del territorio».

MINORANZA INFURIATA. Uwe Staffler, lo sfidante di Huber alle primarie per la segreteria, rompe il silenzio: «Non è cambiato nulla nel nostro Pd. Appoggiamo la richiesta di primarie. Non è possibile che il segretario Huber parli delle candidature di Bressa e Palermo come se fosse la linea del Pd. Certe scelte vanno discusse nella assemblea provinciale. Ma è stata convocata una sola volta, per eleggere la presidente Nadia Mazzardis e la prossima volta ci vedremo forse l’8 gennaio, quando i giochi potrebbero essere già fatti dai soliti pochi noti. Il problema non è solo se verrà imposta la candidatura di Maria Elena Boschi, Delrio o qualcun altro. Il punto è che il Pd dell’Alto Adige deve decidere l’identikit dei propri candidati. Assurdo poi continuare a ignorare Luisa Gnecchi. Non parlo a titolo personale. La pensa come me una parte del partito, che non è costituito solo dalla maggioranza». Duro Staffler anche sui rapporti tra Pd e Svp: «Noi discutiamo, intanto la Svp concorda con Vienna il doppio passaporto e studia le misure per “schedare” i bambini nelle scuole materne». Duro anche Roberto Bizzo: «Huber rivendica libertà di manovra del Pd locale solo per candidare Bressa e Palermo, che sono i due nomi “graditi” alla Svp».

PRIMARIE SVP. Ieri la direzione della Svp ha fissato per il 21 gennaio le primarie per la scelta dei candidati nei collegi uninominali e i capilista sul proporzionale. Candidature fino al 10 gennaio. Entro inizio gennaio Achammer e Kompatscher riferiranno sulle trattative con Pd ed eventuali partner. (fr.g.)















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