Cantiere Benko, l’Unione attacca il Comune 

Il direttore Hilpold: «Molto preoccupati per i lavori in via Alto Adige. L’assessore Lorenzini non ci spiega cosa succederà»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Cosa succederà in via Alto Adige, in via Perathoner e viale Stazione una volta iniziati i lavori del Waltherpark? Non si sa. L’assessore comunale Marialaura Lorenzini? Non risponde nonostante svariati solleciti. Il direttore dell’ufficio municipale alla mobilità, Ivan Moroder? Tace, svicola, non si fa trovare. E così, per cercare di capirci qualcosa, l’Unione commercio prima ha contattato la Signa di Benko - che gentilmente ha fornito qualche indicazione di massima di sua competenza - ma poi si è vista costretta a rivolgersi al nostro giornale, sperando che così i vertici municipali capiscano le dimensioni del problema e si degnino di rispondere a tono. Perché l’Unione è assai preoccupata. «Non siamo riusciti a capire quale sia la strategia che il Comune adotterà per gestire il traffico durante il cantiere; c’è solo da sperare ne abbiano una», attacca il direttore, Bernhard Hilpold.

«Si parte fra sei mesi, siamo molto preoccupati. Non abbiamo alcuna possibilità di reperire informazioni in Comune; il poco che sappiamo ce lo hanno riferito, per pura gentilezza, alla Signa di Benko. Volevamo per esempio sapere cosa accadrebbe nei casi estremi, c’è un piano B? I bus da piazza Verdi non gireranno più in via Alto Adige ma tireranno su dritti, in via Garibaldi, verso la nuova stazione di via Renon, generando flussi di traffico ancora maggiori rispetto agli attuali. Piazza Verdi per metà verrà chiusa per lo scavo del nuovo tunnel, il traffico viaggerà sull’altra metà. Ma se c’è un incidente? E se magari sta piovendo, cosa accadrà? Semplice, l’intera Bolzano si bloccherà». L’Unione ha cercato di contattare l’assessore Lorenzini dall’inizio del 2017, solo a ottobre scorso è stata concessa udienza. «In quell’occasione, ci era stato promesso che il Comune avrebbe nominato un esperto di riferimento e che sarebbe stata avviata una campagna di informazione e sensibilizzazione per la popolazione». Bene, l’esperto è stato nominato a dicembre ma all’Unione non è stato concesso di incontrarlo, mentre per quanto attiene la campagna di sensibilizzazione pare che l’assessore punti per lo più su questo: cari bolzanini, visto il cantiere niente auto, meglio muoversi a piedi, in bici, in bus. «A gennaio ci è stato detto che ancora il piano non era pronto. Abbiamo atteso. A inizio marzo abbiamo risollecitato, nessuna risposta».

L’Unione commercio è allarmata. «Senza notizie non possiamo programmare nulla. Solo dalla Signa abbiamo saputo che in zona piazza Walther si potrà accedere esclusivamente da viale Stazione, ma è inconcepibile che a spiegarcelo sia il committente della Kaufhaus e non il municipio. In via Alto Adige e in via Perathoner sono in attività numerosi esercizi. Se la soluzione è dire “andateci in bici o in bus”, non ci sta bene». All’Unione non vogliono mica la luna. Però, visto che il cantiere non durerà sei mesi bensì, salvo imprevisti sempre possibili, almeno tre anni, «desidereremmo capire cosa potremo fare e cosa no, e vorremmo saperlo in tempo per poterci programmare e organizzare».

Dalla Signa, e non dal Comune, l’Unione ha scoperto che la nuova stazione dei bus in via Renon dovrebbe essere pronta per settembre, dopodiché si partirà a costruire nel comparto dell’ex stazione: cantiere al buco di via Alto Adige, giù l’ex Alpi ecc. «Pare che il City park, con i suoi oltre 200 posteggi, chiuderà. Dove parcheggeranno i turisti che, fra il resto, chiederanno informazioni ad un’azienda di soggiorno posta in pieno cantiere, così come in pieno cantiere raggiungeranno centro e mercatino? Come faranno le attività di via Alto Adige e via Perathoner a sopravvivere? Paghiamo le tasse, contribuiamo al benessere generale, non si fa così. È inconcepibile non sapere nulla di un cantiere che stravolgerà la nostra città».

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