«Cantieri, garantiremo la viabilità»

Zeppa: i lavori in via Alto Adige inizieranno quando saranno finiti in via Renon


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Se Bolzano finirà in coda? Prometto di no. Siamo qui apposta per non farcela restare...». Andrea Zeppa, direttore generale del Comune, braccio destro e sinistro operativo di Renzo Caramaschi, è stato posto dal sindaco alla guida del "gruppo di lavoro" in cui si coordinano tecnici pubblici e privati: i municipali per la viabilità e l'urbanistica e quelli della Signa e degli altri cantieri in arrivo da qui al 2018. Una concentrazione di grandi, medie e piccole opere che creeranno un imbuto operativo mai visto. Ma che, d'altra parte, consentiranno una modernizzazione da troppo tempo attesa soprattutto sul piano infrastrutturale.

Direttore, perché i bolzanini non devono temere di restare fermi in coda con tutti questi cantieri in arrivo?

Per la semplice ragione che non partiranno tutti insieme. La successione dei lavori e la loro tempistica coordinata sarà fondamentale per non creare imbuti.

Da dove si comincia?

Via Renon.

E quando?

A metà mese.

Lì che accade?

Niente. Almeno niente che ricada sul traffico cittadino. L'impresa opererà all'intero, dietro il muro. Saranno abbattute le vecchie infrastrutture e liberata l'area per accogliere la stazione bus provvisoria. Poi verrà pubblicato il bando rapido per appaltare la costruzione della nuova logistica e per la prossima primavera, immagino marzo, quel cantiere sarà concluso.

E via Renon?

Sempre percorribile. Qualche restringimento durante l'abbattimento del muro. E magari piccole deviazioni per la predisposizione delle rotonde di entrata e uscita ma mai chiusure.

E dopo la stazione?

Parte via Alto Adige. E siamo nel 2018. Primi mesi.

Conseguenze sul traffico?

Nessuna. Si tratta di un nuovo cantiere interno. Si costruirà il palazzo che prenderà il posto del famigerato "buco".

Poco dopo sarà avviato il grande cantiere del pru di via Perathoner, no?

Che per un buon periodo sarà all'interno del quadrante e, in ogni caso, seppur ne uscirà , lo farà senza che mai ne via Garibaldi ne piazza Verdi siano chiuse al traffico. Coi tecnici dell'impresa committente abbiamo concordato un avanzamento lavori step by step, cioè tratto per tratto, con piccole deviazioni ma non sensi unici o chiusure totali.

Ma poi si dovrà scavare per il previsto tunnel in cui "scomparirà" alla fine il traffico automobilistico per raggiungere i garage verso piazza Walther...

Ecco, quella sarà l'unica occasione in cui si dovrà chiudere la via. Contiamo sul fatto che via Alto Adige non è una direttrice fondamentale, serve solo per una delle entrate dei garage e per quasi metà è già chiusa al traffico. Stiamo ragionando sui particolari. Perché abbiamo ancora quasi un anno di tempo...

Piazza Verdi dunque non rischierà l'ingorgo...

Non sarà mai chiusa, questo sì.

E l'eventuale stazione della nuova funivia del Virgolo?

Quello è un cantiere non programmato perché non c'è nessun accordo. Se ci sarà provvederemo. Ma immagino che i lavori saranno all'interno della piazza, non in strada.

Poi, già l'anno prossimo si dovrà disporre per il park Vittoria oltre il Talvera.

In quel caso esiste un piano di viabilità alternativa. Corso Libertà dovrà essere ridisegnata per ospitare mercato e parcheggi e allora cambierà il ruolo di via Cesare Battisti e via Diaz. Insomma tutto intorno.

Infine il Polo bibliotecario...

Tra 2019 e 2020 ci sarà pressione sulla zona ma ci sono possibilità alternative nelle vie che le circondano. Le sfrutteremo al meglio. Ma qualche disagio in vista di una profonda trasformazione della città si potrà sopportare.













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