Canyon di Aldino: l’ospite è a quattro stelle

Il sondaggio tra i visitatori dimostra la crescita del Geoparc. Il sito è un’attrazione turistica a tutti gli effetti



ALDINO. Dal 2011 il Geoparc Bletterbach – in collaborazione con la Libera Università di Bolzano e le due ricercatrici Linda Osti e Marta Disegna – conduce un’indagine tra i propri visitatori. I risultati, in parte sorprendenti, mostrano che la gola del Bletterbach negli ultimi anni è riuscita a diventare un sito in grado di motivare e attrarre turisti a trascorrere la propria vacanza in Alto Adige.

L’indagine ha permesso di determinare l’impatto di un’attrazione turistica quale il Geoparc Bletterbach sull’intero territorio altoatesino. I risultati ottenuti dall’analisi di 477 questionari raccolti tra il 2011 e il 2012, indicano che il Geoparc è una vera e propria attrazione turistica. Più della metà (58%) dei visitatori ha considerato importante o molto importate la visita come motivazione per la propria vacanza.

Inoltre, il Geoparc si è dimostrato essere un punto di attrattiva non solo per turisti che trascorrono la loro vacanza al Lago di Caldaro e dintorni, ma anche per coloro che soggiornano in altre località del territorio altoatesino (il 19% pernotta a più di 60 km dal sito). Tra i visitatori giornalieri il 49% percorre più di 70 km per effettuare la visita, fino a percorrere un massimo di circa 400 km (Torino). I visitatori che alloggiano in albergo (il 40% degli intervistati) soggiornano in hotel di 3 (62%) o addirittura 4 (32%) stelle.

Anche chi trascorre la propria vacanza presso un agriturismo (il 12% dei visitatori) preferisce alloggiare in strutture di 3 (73%) e 4 (13%) fiori.

Il tipico turista è di mezza età (47 anni in media), con un livello d’istruzione universitaria (46%), che ritiene la visita al parco un buon motivo per passare una giornata con parenti e amici (42%), ed è in forte ricerca di un contatto con la natura, sia durante tutta la vacanza (72%), che durante la visita (61%). Nonostante l’89% dei visitatori provenga dai due principali, e storici, mercati di riferimento dell’Alto Adige (51% dalla Germania e 39% dall’Italia), il legame con il “marchio” Unesco ha sicuramente aiutato a pubblicizzare questo parco anche in altri paesi del mondo, attirando visitatori provenienti sia dall’Europa, sia anche da paesi lontani come Nuova Zelanda e Stati Uniti.

«È infine importante sottolineare – così affermano le due ricercatrici Linda Osti e Marta Disegna – che in un anno la percentuale di turisti che sono venuti a conoscenza del Geoparc Bletterbach grazie al passa parola di amici e parenti è cresciuta del 3%, mentre la percentuale di coloro che hanno visitato il parco perché informati dal proprio albergatore è cresciuta del 6%». Sottolineano inoltre Osti e Disegna che “è quindi grazie principalmente allo sforzo congiunti di albergatori locali e di chi lavora quotidianamente, anche a titolo gratuito, al contino miglioramento e mantenimento del parco, che la percentuale di visitatori che per la prima volta ha visitato il Geoparc Bletterbach è aumentata del 6% in un anno arrivando fino all’82% del 2012».

«I risultati del sondaggio ci dimostrano che il sit è diventato un fattore economico importante per il turismo ad Aldino, in Alto Adige ed oltre», sottolinea il presidente del cda Peter Daldos, senza considerare l’aspetto scientifico di quel museo a cielo aperto. Il sondaggio tra i visitatori del Geoparc sarà continuato anche nella stagione 2013 appena cominciata. Le porte sono state riaperte il primo maggio.













Altre notizie

Attualità