Caos nel Pdl, Gasparri minaccia querele: "Biancofiore già delocalizzata"

Il capogruppo: Biancofiore già «delocalizzata». Minniti al ministro Frattini: «È un dilettante». Lillo: sempre decisi verso Forza nazionale



BOLZANO. Pdl sempre più diviso tra le sue varie anime. Minniti attacca Frattini. «È un dilettante», l'epiteto del presidente del consiglio provinciale rivolto al ministro degli Esteri. Quest'ultimo taccia l'esponente altoatesino del Popolo della libertà di «accondiscendenza alle pretese della Svp». Gasparri replica alla Biancofiore: «Lancia accuse assurde e ridicole nei miei confronti, il problema è di natura politica tanto più che la Biancofiore era già stata "delocalizzata" nel 2008 da Berlusconi dall'Alto Adige alla Campania». «Dopo un pò si passa dalla sopportazione paziente alla querela", ancora il capogruppo Pdl al Senato. E se il gruppo biancofiorista è sempre più vicino alla nascita di Forza nazionale, abbandonando il Pdl, per Tommasini (Pd) è un invito a nozze commentare i continui battibecchi in casa pidiellina. «Gli interventi del ministro degli Esteri mi paiono piuttosto confusi e segno di distaccamento dalla realtà», così il vicepresidente della giunta provinciale. "Il tempo è certamente galantuomo e sono sicuro che prima o poi le patetiche polemiche sulla mia elezione alla presidenza del consiglio avranno fine; credo che nel mondo ci siano problemi più seri della mia elezione", sottolinea Mauro Minniti secondo il quale "è infondata anche l'accusa che io sia il meno rappresentativo. Fino a prova contraria, infatti, alle ultime elezioni provinciali ho preso più preferenze di Artioli e Vezzali, che quindi sono ancora meno rappresentativi di me". Poi l'attacco a Frattini. «Le parole del ministro sullo stop alle norme di attuazione - prosegue Minniti - ingenerano inoltre la sensazione che qualcuno era disposto a ricorrere per lo meno ad uno scambio di favori politici, diversamente proprio da me». «Mi stupisce poi il comportamento del ministro Frattini: io sono del Pdl, non ho mai tradito, non ho mai minacciato di andarmene ed egli si permette di esprimere giudizi sul mio conto senza avermi mai interpellato; non solo, ma dimostrando anche di essere privo delle giuste cognizioni, come quando afferma che alla presidenza sono stato proposto dal Pd», ancora Minniti. «Giudico infine curioso - conclude l'esponente del Pdl - il fatto che un ministro della Repubblica, che conosce le difficoltà del governo a cui appartiene per avere una stabile maggioranza numerica, crei situazioni di conflitto con i parlamentari locali, quando l'interesse è quello di non averli ostili al governo stesso. Politicamente questo comportamento è dilettantesco». Pronta la replica di Frattini: "Non esprimo giudizi su persone che non conosco, ma ne valuto i comportamenti. E Minniti si distingue, rispetto ai consiglieri del centrodestra a Bolzano, per avere sempre, non chiedendo speciali riconoscimenti per il gruppo italiano, dimostrato totale accondiscendenza alle richieste e alle pretese della Svp". «Le parole di Minniti, certo ne rivelano non il dilettantismo, ma il"professionismo": ma di un modo di far politica che a me non piace", conclude il ministro degli Esteri. A difesa del presidente del consiglio provinciale il co-coordinatore pidiellino in Alto Adige. «Ma non ha davvero altro di cui occuparsi il Ministro degli Affari esteri? E' mai possibile che un politico di così rinomata fama debba regolarmente "perdersi" negli anacronistici impeti dell'onorevole Biancofiore?» si chiede Alberto Sigismondi. E in casa Pdl, stufi dei continui litigi, si fa sempre più concreta l'uscita di esponenti del gruppo Biancofiore. «C'è grande interesse nei confronti di Forza nazionale, la strada da intraprendere è proprio questa, anche se Frattini ha cercato di convincerci della necessità di rimanere nel Pdl», chiude Enrico Lillo.(m.dal)

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