Caos Svp, Theiner pronto a dimettersi

Vitalizi, il Bezirk di Bolzano mette in discussione i vertici del partito Si parla di uscita dalla giunta dell’Obmann, di Martha Stocker e Mussner


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Nella Svp la tempesta è iniziata per davvero. Lo scandalo dei vitalizi rischia di azzerare i vertici del partito, con le dimissioni o la sfiducia contro l’Obmann Richard Theiner e i suoi vice Martha Stocker e Thomas Widmann. Dopo tante voci, è uscito allo scoperto il Bezirk di Bolzano, compreso Arno Kompatscher, chiedendo la discussione «sui vertici del partito e le loro responsabilità», nella vicenda dei vitalizi. Theiner ha reagito annunciando che il 24 marzo si presenterà al Parteiausschuss mettendo a disposizione il proprio mandato. Ma le dimissioni sarebbero solo l’inizio, perché l’uscita di scena di Theiner e Stocker dalla presidenza della Svp dovrebbe essere seguita dalle loro dimissioni dalla giunta, insieme a Florian Mussner, l’altro assessore beneficiario delle maxi liquidazioni. Per diversi esponenti di punta della Svp, il rimpasto di giunta è scontato. «Devono volare delle teste».

Ma a quel punto cosa accadrebbe ancora? La giunta Kompatscher potrebbe reggere al rimpasto di tre assessori su otto o la crisi politica sfocerà in elezioni? Gli scenari sono tutti aperti. Nemmeno chi si è messo in moto in queste ore sa dove si fermerà la valanga. Una cosa è certa: le elezioni terrorizzano tanto la Svp, che gli altri partiti, tutti nel mirino dopo lo scandalo. «È la crisi politica più grave della Svp dal dopo guerra», ha dichiarato Theiner pochi giorni fa. Non sapeva ancora quanto. È tutto fuori controllo e torna in auge lo scenario di una scissione della Svp, con un nuovo partito orientato verso l’economia, finanziato da imprenditori, che raccoglierebbe voti in fuga dalla Svp e anche, perché no, dai Freiheitlichen, la cui crisi è pari a quella della Svp (con in più lo scandalo bis dell’anello vibratore).

La sfida di Bolzano. La base Svp è talmente infuriata contro la pioggia di milioni, che è stato sospeso il tesseramento e nei giorni scorsi hanno iniziato a uscire allo scoperto gli Obmänner dei comprensori. Due di questi, Albert Wurzer (Pusteria) e Oswald Schiefer (Bassa Atesina) hanno mirato alto, chiedendo «spiegazioni», ai vertici del partito, in particolare a Theiner, in quanto responsabile politico, e a Martha Stocker, uno dei vice, assessore regionale quando venne ideata l’operazione delle maxi liquidazioni. Ma non era ancora abbastanza. Per fare scattare l’allarme, doveva arrivare la manifestazione di mercoledì, con cinquecento persone infuriate, quasi tutti sudtirolesi, portate in piazza Magnago dal neonato «forum contro i privilegi». E allora si è mosso il Bezirk di Bolzano, riunito giovedì sera per l’elezione del nuovo direttivo. L’Obmann Christoph Perathoner è stato confermato con voto plebiscitario, il 97%, è l’assemblea si è trasformata in un processo allo scandalo dei vitalizi, con oltre cento persone in sala, presente anche il presidente Arno Kompatscher. Prima un delegato, poi un altro, poi un altro ancora hanno parlato di «perdita di fiducia» verso i vertici del partito, di chiarimenti necessari e conseguenze da trarre. La decisione presa dalla assemblea del Bezirk viene presentata dallo stesso Perathoner: «È stato dato l’incarico a me e al presidente Kompatscher, che è membro di spicco del Bezirk, di portare lunedì nella riunione della Parteileitung la richiesta di un chiarimento sulle responsabilità e gli eventuali passi che il vertice del partito potrebbe muovere». Cosa si intende per vertici? Così Perathoner: «In riunione si è parlato dell’Obmann, che ha i suoi vice e il discorso è consequenziale...». Theiner è affiancato da Daniel Alfreider (il primo vice), Martha Stocker e Thomas Widmann. Alfreider, che è alla Camera, non viene citato nella bufera. Di Martha Stocker ex assessore regionale si è detto. Widmann è tra i beneficiari delle liquidazioni, ma ha preso «solo» 198 mila euro, se ne sta defilato dopo l’esclusione dalla giunta e non farà battaglie per restare vice Obmann. È clamorosa la mossa del Bezirk, tanto più se viene messo in prima fila lo stesso Kompatscher. Nel pomeriggio di ieri si è allineata alla Svp di Bolzano, seppure con una nota più morbida, l’ala economica, che chiede una discussione radicale «sulle responsabilità nella vicenda vitalizi» e chiede «decisioni».

La mossa di Theiner. A metà mattina Richard Theiner mette a disposizione il mandato e annuncia che il 24 marzo si presenterà al Parteiausschuss. Chiede che gli venga confermata o tolta la fiducia. «Esercito con passione il mio mandato», precisa, «ma non sono attaccato alla poltrona». L’Obmann ammette il clima di «sfiducia», l’errore degli anticipi, ma rivendica di avere reagito velocemente, insieme ai vertici della Svp. Dovesse cadere l’Obmann, il 3 maggio è già convocato un congresso straordinario per le elezioni europee, in cui i potrebbero eleggere i nuovi vertici.

Gli scenari. Come detto, tutti aperti. È probabile, ma non certo che Theiner venga messo in minoranza. Una parte del partito già si sta dicendo che è troppo pericoloso l’effetto domino, dalle dimissioni al rimpasto di giunta alle possibile elezioni.

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