Capitale della cultura appello di Cipolletta al mondo economico

Il coordinatore: «La candidatura è una occasione per tutti» Le difficoltà: revisione dello schema organizzatore


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Appello all’economia. Investire nella cultura, non solo per mecenatismo, ma perché può essere business.

Il binomio cultura-imprese può creare fastidi e sospetti di imbrigliamento, ma per Innocenzo Cipolletta è uno dei motivi di ottimismo nella crisi italiana.

Il coordinatore del comitato scientifico della candidatura di Bolzano con il Nordest a capitale europea della cultura 2019 Innocenzo Cipolletta era ieri all’Eurac per partecipare al convegno «Culture meets Economy».

Secondo gli organizzatori (Eurac, Jazzfestival Alto Adige, facoltà di Design della Lub, Assoimprenditori e Fondazione Cassa di rispamio) il passaggio è obbligato: «C’è la necessità di costruire delle reti di relazione tra economia e cultura in modo da stimolare la creatività sul territorio».

Così Innocenzo Cipolletta.

Quale ruolo vi aspettate venga giocato dal mondo dell’economia del Nordest all’interno del percorso della candidatura?

«Il più convinto possibile. l’Italia non naviga in buone acque e questo si farà sentire sul finanziamento pubblico disponibile per questo progetto. Puntiamo molto sul rapporto con il tessuto economico».

Quale la risposta finora?

«Positivo. I contatti ci sono. Venerdì saremo a Mestre per incontrare gli industriali del Veneto, cui illustreremo la candidatura. Sono emersi interessi specifici sul design e su ciò che ha maggiore attinenza con la produzione».

Ma lei crede che la cultura verrà più sostenuta dalle imprese? Se ne parla da molti anni come una chimera e intanto gli enti lirici piangono.

«Non ci credo in termini di mecenatismo. Sì invece, se si intende la cultura anche come attività di business».

Come stanno muovendosi gli enti pubblici? Trapelano difficoltà per una partecipazione con passi diversi tra le amministrazioni coinvolte.

«La nostra candidatura ha la specificità di coinvolgere un territorio molto esteso. Non tutte le realtà interessate sono attivate allo stesso modo, ma va riconosciuto che appena stimolate, reagiscono. Va anche detto che Bolzano, Trento e Friuli Venezia Giulia sono impegnate con grande vivacità, grazie anche alla libertà di manovra concessa dall’autonomia. Venezia è naturalmente molto impegnata, mentre il resto del Veneto è più lento. Stiamo revisionando lo schema organizzativo per renderlo più efficace».

Come procede la candidatura?

«Si sta lavorando per acquisire gli elementi per il dossier della candidatura, vale a dire le specializzazioni scelte dai territori su cui si elabora il programma delle propose. Accanto a ciò, si costituiscono i tavoli per le attività più orizzontali, letteratura e arti figurative, protagoniste degli eventi speciali».

C’è qualche novità sui tempi?

«I tempi sono dettati dal concorso, che verrà bandito tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. A quel punto ci saranno alcuni mesi per la presentazione delle candidature e lo screening. La scelta della capitale del 2019 è prevista nel 2014. Lavoriamo per essere pronti con il nostro progetto nell’arco di pochi mesi».

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