Caramaschi ai suoi: «E adesso “pedalare” fino al 4 ottobre» 

Il centrosinistra. Nella prima riunione post elezioni il sindaco ha incalzato gli alleati «Guai a rilassarsi, abbiamo pochi giorni per convincere la città a votare per noi» In caso di accordo, la Svp reclama ancora per sé l’assessorato all’Urbanistica



Bolzano. Renzo caramaschi ieri ha incontrato da solo Dieter Steger e Luis Walcher per discutere del possibile accordo con la Svp sul voto del 4 ottobre. Era solo, perché così è stato deciso martedì sera nella prima riunione della sua coalizione dopo i risultati che lo hanno visto arrivare primo tra i dieci candidati sindaci con il 33,95%. Pd, Verdi, Lista civica con Caramaschi, Sinistra unita e Italia Viva (le due liste non entrate in consiglio comunale) hanno affidato a Caramaschi libertà di manovra sulle trattative per il ballottaggio. «Abbiamo dato al sindaco mandato totale. Incontrerà le altre forze politiche, poi ci riferirà», anticipa Alessandro Huber (segretario del Pd). E il sindaco ha deciso la scaletta. Ieri l’incontro che ritiene più importante, quello con la Svp. Questa sera la Svp cittadina deciderà se confermare l’accordo con il centrosinistra, alleato di giunta, e appoggiare Caramaschi al ballottaggio. Se arriverà il sì sperato, ci saranno i colloqui con «Io sto con Bolzano» di Angelo Gennaccaro. Da soli centrosinistra e Svp avrebbero la maggioranza in consiglio (16 più 7), ma il sindaco intende coinvolgere la civica dell’assessore allo Sport (4 eletti). Perché, ribadisce, «bisogna vincere il ballottaggio». E il Team K? Caramaschi parlerà anche con loro. Verdi e Pd insistono. In caso di vittoria a Huber piacerebbe una maggioranza «larghissima, anche con il Team K, magari con appoggio esterno. Saremmo 29 su 45, un gruppo compatto per cinque anni impegnativi».

La campagna

QuaNdo i discorsi si avvitano troppo su i «se» e i «magari», caramaschi perde la pazienza. martedì sera ha scosso i suoi: «abbiamo undici giorni. bisogna correre per la città, organizzare iniziative, esserci. il ballottaggio è un’altra partita, nulla è scontato. ricordatevi di quanto è accaduto con giovanni salghetti: era al terzo mandato, il ballottaggio con benussi sembrava una passeggiata ed ha perso». un appello speciale ai candidati che non sono stati eletti: «per favore impegnatevi ancora. non posso fare tutto da solo. c’è la campagna elettorale e il lavoro in ufficio, con i preparativi del disinnesco della bomba». Sandro repetto (coordinatore cittadino del pd) anticipa: «ci stiamo organizzando. ovvio che bisognerà correre». rosina ruatti (co-portavoce dei verdi) oggi tornerà al mercato di via rovigo per il volantinaggio. il ballottaggio è una sfida tra due personalità e progetti. la campagna del centrosinistra sarà tutta concentrata su caramaschi: manifesti con il suo volto e i simboli degli alleati. qualche iniziativa pubblica, nuovo giro di incontri con associazioni e realtà territoriali.

I nodi con la Svp

La parità di 16 eletti in consiglio tra centrosinistra e centrodestra e la manciata di voti in più di caramaschi su zanin stanno giocando a favore del nuovo accordo con la svp. sull’altro piatto della bilancia c’è la composizione del nuovo gruppo consiliare della svp. su sette eletti, quattro provengono dal mondo contadino: il vicesindaco luis walcher, johanna ramoser, andreas berger e peter warasin. l’assessore stephan konder rappresenta l’economia, christoph buratti è dell’ala sociale e l’ex capogruppo sebastian seehauser è il sostenitore più convinto dell’accordo con caramaschi. il centrodestra di zanin prova a fare leva sulle difficoltà di rapporto tra i contadini della svp e i verdi. «stiamo già lavorando insieme, troverei normale proseguire: alla base di tutto c’è sempre un programma che scaturisce da più voci», replica rosina ruatti, «la città è talmente spaventata da noi “cattivi” verdi, che ci ha dato un consigliere in più». caramaschi non si stanca di predicare, anche per rassicurare la svp: «lavorare tutti insieme, capaci di fare un passo indietro per il bene della città, senza impuntature di orgoglio. e poi come sempre garantisco io, smusso e faccio sintesi».

Gli scenari di giunta

Se ci sarà un accordo sul ballottaggio, alcune condizioni saranno state stipulate. La Svp non ha alcuna intenzione di cedere l’assessorato all’Urbanistica. In caso di vittoria e di nuova giunta centrosinistra-Svp-Gennaccaro, la Svp chiederebbe la conferma dell’urbanistica per Luis Walcher, che attualmente si occupa anche dei lavori pubblici. Difficile che il Pd torni a occupare quella casella, storicamente italiana, pensata per Stefano Fattor, il più votato della lista: la sua presenza in giunta è comunque scontata. In una ipotetica giunta a sette (il Pd sogna l’allargamento a nove) improbabile che la Svp possa chiamare qualcuno di diverso da Johanna Ramoser (la più votata dopo Walcher, 1019 preferenze). Con il problema di due contadini in giunta e Konder escluso. I Verdi potrebbero proporre ancora Maria Laura Lorenzini (l’assessora non può partecipare alle trattative per un intervento chirurgico, come raccontato dalla stessa) o Chiara Rabini. Se il Pd potrà chiamare un secondo uomo, sarà l’attuale assessore Juri Andriollo. In caso di assessora donna del Pd, l’uscente Monica Franch o un nuovo ingresso di prestigio come la prorettrice Stefania Baroncelli. Se verrà confermato l’accordo con la sua civica, Angelo Gennaccaro, rivendicherà il peso di una lista arrivata all’8,33%. FR.G.

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