Caramaschi: circonvallazione a ogni costo

Il sindaco sul rinvio della concessione A22: «La Provincia ha un patto con Bolzano». Kompatscher: «Vogliamo chiudere»



BOLZANO. In Comune gli ultimi mesi sono trascorsi nel rovello tra Ss12 in galleria o interramento dell’A22. Cosa è meglio? Ora la doccia gelata. I fondi necessari per uno o l’altro progetto sono legati al rinnovo della concessione alla A22. E quel dossier si è impantanato tra Roma e Bruxelles, bloccato da un braccio di ferro sul controllo della futura società in house. La partita è più difficile di come fosse stata prospettata. Brutte notizie per il sindaco Renzo Caramaschi. «Sono molto preoccupato», dice. Mentre nel resto della provincia i tunnel si moltiplicano, Bolzano è in attesa del suo maxi cantiere, promesso dalla Provincia con co-finanziamento dell’Autobrennero.

I TIMORI DEL COMUNE. Caramaschi mette le mani avanti. Il capoluogo dovrà avere comunque una nuova infrastruttura. Se i tempi si dovessero allungare troppo o se saltasse addirittura la concessione in house, anticipa Caramaschi, «andremo a bussare alla Provincia per chiedere che si trovi il finanziamento, in un modo o nell’altro». È ovvio, anticipa il sindaco, che la soluzione migliore sarebbe una A22 affidata agli attuali soci locali: «Il piano degli investimenti sarebbe già definito con priorità sul capoluogo». Altri interlocutori o una presenza più forte dello Stato, ragiona Caramaschi, non sarebbero una garanzia: «Roma non può avere le stesse sensibilità che ha Bolzano».

LA PROVINCIA. L’assessore provinciale Christian Tommasini si è fatto garante con il Comune della realizzazione della circonvallazione della Ss12 con galleria sotto il Virgolo. Nei mesi scorsi Caramaschi ha rilanciato il sogno di interrare l’Autobrennero, recuperando l’attuale tracciato cittadino come circonvallazione. E adesso? «Speriamo che la vicenda della concessione autostradale si risolva per il meglio», risponde Tommasini. In caso contrario? «I fondi andranno trovati comunque. La Provincia potrebbe finanziare il primo lotto». Tommasini continua a ritenere più fattibile il progetto della Ss12. «Motivo in più per prenderci il tempo per verificare le due possibilità. Quando si deciderà, bisognerà essere convintissimi».

LE TRATTATIVE. La Svp attende l’incontro con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, previsto nei prossimi giorni. Si tratta di un vertice in cui verranno fissate le priorità fino al termine della legislatura. Tra queste, l’Autobrennero. «La discussione al momento è soprattutto a livello tecnico», riferisce il presidente provinciale Arno Kompatscher. Negli ultimi mesi era stato lanciato il messaggio che mancassero solo gli ultimi passaggi burocratici per il rinnovo della concessione dell’A22. Agli alti livelli tecnici ministeriali la pratica è stata però fermata, perché non si trova l’accordo sul tema del futuro controllo della società in house (con i soci solo pubblici), cui lo Stato potrebbe affidare la concessione senza bandire la gara. A Roma si punta sul criterio del «controllo analogo», che implica un ruolo forte dello Stato nella sorveglianza della società. Una ipotesi contestata dai soci pubblici locali della A22. Kompatscher conferma che «ci sono diverse ipotesi in discussione. Alcune piacciono di più, altre meno». Kompatscher resta ottimista: «Il governo non intende venire meno all’impegno preso. Non ci sono problemi giuridici». La soluzione va trovata in fretta. «Vogliamo chiudere al più presto», conferma Kompatscher. Entro il 2019, secondo il codice degli appalti. Ma nel 2019 ci saranno già state le elezioni politiche, con tutte le incognite del futuro governo. Ecco dunque il pressing politico perché il caso A22 venga chiuso con la prossima legge finanziaria, inserendo una norma ad hoc sulla governance. (fr.g.)

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