Carcere e Polo, lavori al via in autunno 

Alla società Condotte (vincitrice degli appalti, ma in crisi finanziaria) concessi dalle banche cento milioni per ripartire


di Paolo Campostrini


BOLZANO. I tre "poli" bolzanini vanno. Per i primi due (il terzo è il museale) e cioè il carcerario (all’Agruzzo) e il bibliotecario (ex Pascoli) la notizia decisiva è giunta ieri: Condotte respira, ha trovato fondi e finanziatori. L’impresa, una delle più grandi tra quelle infrastrutturali in Europa, ha vinto gli appalti (uno anche di gestione, l’altro integrato) per tutti e due i cantieri dello sviluppo bolzanino ma era in piena crisi di liquidità, tanto da aver chiesto il concordato fallimentare. Ebbene, da poche ore, Oxi Capital Italia, società collegata a un fondo anglosassone presente anche in Portogallo, è pronta ad impegnare 100 milioni per acquistare la maggioranza del gruppo Condotte, ridimensionando Ferfina holding, controllata da Fimoval sas di Isabella Bruno Tolomei Frigerio e Duccio Astaldi che ha in mano il 92,5% mentre in 2,5% appartiene a Pizzarotti, col 5% in azioni proprie. E ieri a Milano, presso la sede Rotschild, advisor (cioè consulente) di Condotte, era in calendario un vertice alla presenza delle principali banche assistite da Molinari associati: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubae e Mps. Questo, in soldoni, vuol dire che Condotte onorerà i suoi impegni di cantiere anche bolzanini. Thomas Mathà, responsabile per la ripartizione appalti della Provincia, era ieri sollevato: "Bene - ha detto- ora procediamo con gli step programmati". Tempi? "In particolare per il carcere, posso immaginare che i lavori inizieranno quest’autunno". Ecco comunque il quadro complessivo, alla luce delle ultime notizie su Condotte, dei tre "poli" in cammino.

Polo carcerario. "I crediti di Condotte erano e sono nettamente superiori ai debiti, per cui - chiarisce Mathà - noi si era proceduto comunque secondo programma...". Il quale prevede ora una serie di messe a punto progettuali e contenutistiche con l’agenzia nazionale delle carceri. E anche la firma contrattuale definitiva. Come era noto, "l’operatore", cioè il vincitore dell’appalto, aveva oltre al compito di avviare il cantiere e costruire la struttura dove sarà ospitato il nuovo carcere bolzanino trasferito da via Dante, anche la gestione. Vale a dire la conduzione effettiva della vita all’interno. Per questo era decisivo poter contare su Condotte e per la stessa ragione è ora certo che il percorso iniziale sarà seguito fino alla fine.

Polo bibliotecario. In questo caso Condotte aveva prodotto anche il progetto integrato. Sparite le nubi dall’orizzonte fallimentare, i tempi di cantiere sono quelli su cui la ripartizione cultura della Provincia e quella edilizia contavano: autunno 2018. Con possibilità che alcuni lavori, come l’inizio della demolizione delle vecchie scuole nella loro parte verso la Tessmann e i sondaggi ad essa legati, possano iniziare anche prima, vale a dire in estate.

Polo museale. Qui la situazione non è legata a Condotte ma ad una intesa possibile tra Provincia (e in sott’ordine Comune) e l’imprenditore Pietro Tosolini, proprietario dell’intero immobile ex Ina in una parte del quale opera tutt’ora la vecchia biblioteca civica che dovrà essere trasferita quanto prima alle ex Pascoli. Ebbene, finora le trattative erano ad un punto morto. Bloccate su alcune richieste dell’immobiliarista: sia economiche (legate a contrastanti valutazioni dell’immobile) che urbanistiche. Queste ultime riguardanti alcune possibili permute di terreni. Ma anche, e qui l’orizzonte potrebbe invece sgomberarsi, sulla richiesta di rivedere il "cono aeroportuale" e le sue ricadute sulle aree della Zona, in particolare sul "Centrum" di Tosolini. Sembra che gli ultimi incontri romani tra Enac, l’ente nazionale aeronautico, e i legali della Provincia abbiano prodotto buoni risultati. Insomma, la trattativa potrebbe sbloccarsi. E questa è la prima novità positiva in un percorso ancora complesso. Colloqui sono previsti a giorni. Ma su nuove basi.















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