Caritas: in aumento i debiti da gioco

Priller: in tre mesi 23 persone ci hanno chiesto aiuto per smettere. Domani audizione in consiglio



BOLZANO. Domani pomeriggio, dalle 14.30 in poi, si terrà in consiglio provinciale l’ audizione attorno al tema «gioco d’azzardo». Quattordici esperti si confronteranno, discutendo del quadro nrmativo dei sistemi di gioco e statistica, dei casinò pubblici in Italia e in Austria ed infine della problematica che i Comuni e i cittadini devono affrontare. Tra gli esperti ci sarà Petra Priller, della Caritas, sezione Consulenza debitori: «Si tratta di un servizio gratuito per tutti i cittadini residenti in Alto Adige. Le cause primarie degli ultimi anni sono un reddito troppo basso o la disoccupazione. Ci sono persone che hanno dovuto chiudere un’attività. Negli ultimi anni, però, abbiamo notato che ci sono anche persone che hanno perso tutto a causa della dipendenza del gioco. Dal 2009 c’è stato un aumento».

Solo nei primi tre mesi di quest’anno, sono stati 23 i giocatori d’azzardo indebitati che hanno chiesto aiuto. «È un fenomeno in aumento. Poi bisogna anche ricordare che non tutti confessano di aver perso tutto alle macchinette o ai giochi on-line. Cosa facciamo concretamente? Finchè si tratta di una patologia e non viene seguito da un terapista, è spesso difficile aiutare: non ascoltano i nostri consigli. C’è chi vuole guarire e due settimane dopo torna a giocare. Sono aumentate anche le chiamate di persone che ci chiedono consigli per i parenti. Noi seguiamo più di 1.200 persone all’anno. E il numero è in aumento. Gli effetti collaterali di chi gioca? Perdono tutto in pochi istanti, ancor prima di aver pagato l’affitto, l’elettricità e i soldi per la spesa. Queste famiglie si trovano in grande difficoltà economica. Non solo: spesso arrivano i litigi e le separazioni. Il clima familiare, infatti, inizia ad essere molto teso. Spesso il giocatore d’azzardo inizia anche a bere. Arrivano a chiedere soldi ad amici, parenti, datore di lavoro e istituti di credito di ogni genere. Noi facciamo un piano realistico per portare i creditori ad avere i propri soldi e trovare normalità per il cliente». Prima di affrontare il problema, dunque, i consulenti della Caritas, consigliano una terapia. «Devono farsi aiutare - precisa Petra Priller - e seguire dei compiti specifici. Già l’avere una visione completa della propria situazione debitoria, può essere utile per smettere o farsi aiutare. Quando giocano non si rendono conto dei debiti che hanno. Il primo impatto è essenziale. La situazione va affrontata insieme alla famiglia».

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