Cartelli, ecco la lista Cai: "Così si ristabilisce il bilinguismo violato"

Il lavoro è a disposizione del Commissariato del governo e del ministro Fitto. Il presidente Broggi: "L’elenco di Berger un passo avanti ma escludeva troppi nomi italiani"



BOLZANO. La proposta Cai sui cartelli di montagna, consegnata al Commissariato del governo, è sul tavolo. «A disposizione del prefetto e del ministro Fitto. La consideriamo una buona soluzione per tornare al bilinguismo» spiega il presidente Broggi. 2775 nomi.
La lista del Cai equivale come numeri a quella proposta dall'assessore provinciale Hans Berger. Più o meno 3 mila toponimi nell'una e nell'altra. «Ma nella sostanza le differenze sono profonde», spiega Broggi, «per questo avevamo ritenuto non accettabile l'elenco dell'assessore. Mancano denominazioni in italiano di cime di montagne e sono lasciati nella versione solo tedesca luoghi che invece una denominazione italiana ce l'hanno eccome».
Su tutta la vicenda pende l'ultimatum del ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto.
Scadrà il 21 settembre il termine che Fitto ha posto al presidente provinciale Luis Durnwalder per sostituire i 36 mila cartelli in tedesco. Una volta scaduto il termine, ha fatto sapere Fitto, verranno attivati i poteri sostitutivi.

«Spero che il ministero terrà in considerazione il nostro lavoro», esordisce Giuseppe Broggi, presidente provinciale del Cai. Risponde così al gelo di Berger che nei giorni scorsi aveva dichiarato «la lista del Cai così vicina alla mia arriva troppo tardi». In realtà le differenze sono sostanziali, secondo Broggi, sfogliando le tabelle preparate dai volontari del Cai partendo da una base di circa 7 mila toponimi: «Abbiamo lavorato Comune per Comune, cartina per cartina, tenendo come base di riferimento le carte Tabacco, con la supervisione del cartografo Johann Kammerer».

La lista di Berger a sua volta rappresenta un tentativo di correggere le forzature più vistose dei cartelli installati da Avs e associazioni turistiche. Broggi: «Nella lista di Berger lo sforzo c'è stato e lo riconosciamo. Diciamo che a nostra volta abbiamo fatto un ulteriore passo avanti, perché anche l'elenco di Berger non rappresenta secondo noi il necessario rispetto del bilinguismo nella segnaletica di montagna».

Così la lista di Berger ristabilisce almeno le diciture bilingui di tutti i Comuni, mentre ci sono fior di esempi di cartelli installati con solo la dicitura «Bozen», «Girlan» e avanti elencando.

Ancora, come ribadito più volte, nella lista di Berger viene garantita la presenza in italiano di diciture come «sentiero», «lago», «forcella», «malga» quando il toponimo resta invece tedesco. Avs e associazioni turistiche invece non avevano garantito neppure queste indicazioni minime. Ma la lista del Cai si inserisce spesso lì, dove la lista Berger termina. Così Broggi: «I nostri 2775 toponimi sono tutti bilingui, a differenza dei 3000 di Berger, dove molti toponimi restano in tedesco».

Broggi ricorda il criterio adottato nella stesura della lista: abbiamo lasciato in tedesco i nomi di famiglia. Per fare il solito esempio, «Kofleralm» potrà essere solo «malga Kofler». Ma Flatschspitz (Comune di Brennero) nella lista di Berger è presente solo così, mentre il Cai propone Cima Vallaccia, «perché il gruppo italiano la conosce così».

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