BOLZANO. In provincia di Bolzano, secondo i dati della Banca d'Italia relativi al primo trimestre 2014, si accendono sempre più mutui casa. In Alto Adige in tre mesi sono stati erogati 66,6 milioni di euro, facendo registrare una variazione rispetto allo stesso trimestre del 2013 del 28,1%, mentre a Trento sono stati distribuiti volumi per 63,1 milioni con una crescita buona, ma più contenuta, nell'ordine del 14,7%.

In linea generale i dati del mercato immobiliare altoatesino sono peraltro ancora in chiaroscuro. Da un lato si registra un aumento della domanda del 5% ma dall'altro si consolida anche il fenomeno del mancato acquisto. «I potenziali compratori - spiega il presidente regionale della Fiaip Carlo Perseghin - sono frenati dall'elevata tassazione sulla casa e dal timore di accertamenti tributari, dovuto ad una legislazione sempre più penalizzante nei confronti degli spostamenti di capitale legati al mercato immobiliare». Nella sostanza il mattone non ha ancora imboccato la via per arrivare ad una ripresa stabile ma acquistare in questa fase si ritiene sia «piuttosto conveniente perché i prezzi degli immobili si sono ridotti significativamente rispetto al 2007. Per il residenziale gli sconti medi oscillano tra il 18 e il 20 per cento». In compenso aumentano le locazioni (più 4%) per famiglie con figli e single.

I primi sei mesi del 2014. La fotografia del 2014 della Fiaip è tutto sommato positiva. «Nei primi sei mesi dell'anno c'è stato un lieve incremento delle compravendite sia del segmento abitativo che in quello commerciale». Secondo la Fiaip ci sono tutti i presupposti per far ripartire a pieno regime il mercato, a patto che venga garantita «una situazione fiscale favorevole per tutti coloro che vogliono investire nel mattone».

Il “mancato acquisto”. Per l'Alto Adige il fenomeno del "mancato acquisto" è abbastanza nuovo. Ma cosa blocca davvero i potenziali acquirenti, visto che le banche hanno ripreso a finanziare i mutui con meno rigidità e i tassi di interesse sono scesi? «L'elenco è lungo - spiega Perseghin - e nell'analisi possiamo partire dall'eccessiva pressione fiscale, seguita dal quadro negativo degli indicatori macroeconomici nazionali passando al minor risparmio delle famiglie a causa del calo del reddito medio. Si avvertono, peraltro, anche segnali positivi».

Ripresa vicina. «C'è una diminuzione della differenza tra prezzo offerto e prezzo richiesto entro il 10%, dovuta ad un parziale riallineamento dell'offerta alla domanda. Aumenta inoltre del 4% la richiesta di locazioni per famiglie con figli e single in quasi tutta la provincia di Bolzano. E questo sebbene la crisi economica non abbia influito sulla riduzione dei prezzi di locazione».

Perseghin sottolinea poi come il mattone abbia garantito finora una "tenuta" superiore rispetto ad altre forme di investimento. «Ci attestiamo attorno al 3,5%».

Le previsioni. In questo contesto non è facile fare previsioni, ma c'è comunque un clima di cauto ottimismo. «Nel secondo semestre del 2014 dovremmo registrare una lieve ripresa del volume degli scambi, sebbene l'incertezza del quadro fiscale sull'immobiliare e quello politico in generale non siano poi così confortanti». L'altro dato positivo è rappresentato dalla ripresa delle richieste di mutui da parte delle famiglie, con volumi che sono saliti del 12%. «Siamo tornati quasi ai volumi pre-crisi».

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