Case inglesi di via Genova ora l’Ipes corre ai ripari

L’Istituto: quartiere molto esteso, manutenzione complessa e assai onerosa L’ingegner Minotti: «Rimetteremo in sesto illuminazione e cancello dei garage»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Mancata manutenzione alle case inglesi di via Genova: ora l’Ipes corre ai ripari e, con l’ingegner Gianfranco Minotti, direttore della Ripartizione dei Servizi tecnici dell’istituto, spiega come stia la situazione.

Il quartiere delle case inglesi, chiarisce Minotti, è stato costruito dall’Ipes fra gli anni ’80 e ’90 ed è costituito da quattrocento alloggi su una superficie di circa tre ettari.

«Questa prima considerazione, per far comprendere che non si tratta di un piccolo condominio, ma di un vero e proprio quartiere, con una decina di autorimesse interrate, passaggi pubblici e la cui manutenzione è indubbiamente complessa, onerosa e delicata».

Nella programmazione degli interventi di straordinaria manutenzione dell’Istituto provinciale edilizia sociale è stata data la priorità proprio al rifacimento dell’illuminazione pubblica e nella scorsa primavera è stato completato il 50 per cento degli spazi esterni».

Con il residuo di quell’appalto «l’ impresa è già stata incaricata di proseguire con l’illuminazione delle corti interne, nonché di realizzare un impianto provvisorio per i passaggi, mentre nel 2016 verranno completati tutti i lavori relativi all’illuminazione degli spazi esterni».

Per quanto riguarda invece gli altri punti segnalati dai residenti e dal consigliere provinciale Elena Artioli in una interrogazione alla giunta provinciale, «questi fanno già parte dei programmi di intervento, che vengono predisposti in base alle esigenze ed emergenze di tutto il patrimonio dell’Ipes (ossia circa 13.500 alloggi); in particolare è in corso di elaborazione la gara d’appalto per il rifacimento del cancello delle autorimesse».

Questo, conclude Minotti, «per sottolineare che la manutenzione dell’Ipes (oggetto di una recente riorganizzazione, e quindi ancora in fase di assestamento) sta silenziosamente lavorando per riuscire a soddisfare le legittime esigenze di tutto l’inquilinato».

Sempre riguardo alle segnalazioni di mancata manutenzione, interviene il consigliere comunale del Psi Claudio Della Ratta: «La legittima protesta degli inquilini Ipes di via Genova rende maggiormente evidenti le difficoltà nella gestione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie in carico all’Istituto provinciale edilizia sociale (il cui costo è spesso ribaltato comunque sugli inquilini)». Un salto di paradigma nella gestione delle manutenzioni Ipes, a detta del consigliere Della Ratta, «deve essere attuato nel più breve tempo possibile». Un servizio pubblico, pagato con i (molti) soldi della collettività «non può essere di questo livello».

Per spiegarsi, Della Ratta cita un esempio riguardo ai garage Ipes in genere: «Ogni volta che si guastano (come per esempio ora e in passato nelle case Ipes di via Resia al civico 50) rimangono aperti dei mesi prima che si intervenga con la riparazione attesa. Riparazione il cui costo è giustamente posto a carico degli inquilini (2.700 euro nel 2014 - 850 euro nel 2013 - 450 euro nel 2012 - 1.100 euro nel 2011 - 1.250 euro nel 2010). Ma se il costo, anche significativo (oltre 6 mila euro in cinque anni) è posto a carico degli inquilini, che ci si attivi per fare in modo che il servizio di riparazione sia celere e corrispondente ai soldi spesi».

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