Probabili le liti. «Chi lo sposta? Chi paga le sanzioni? Dove metteranno decine di cassonetti in viale Europa o a Casanova?»

«Case Ipes, col bidoncino sarà un caos»

Il comitato lancia l'allarme: i sacchetti verranno lanciati in strada come a Napoli


Davide Pasquali


BOLZANO. Mentre le spiegazioni della politica latitano, in città si registra notevole apprensione per l'introduzione del nuovo sistema di raccolta rifiuti. Preoccupati gli inquilini sociali: «Nei condomìni Ipes - dicono - il bindoncino non può funzionare». Le spiegazioni della politica latitano. C'era tutto il tempo per iniziare una campagna di spiegazione e sensibilizzazione alla cittadinanza. Si sapeva che l'argomento si sarebbe rivelato scottante. Ma poco o nulla si è fatto. La raccolta sarebbe dovuta partire a gennaio 2012, ma non sarà così. Non prima di giugno, si dice ora. Tanto più che nemmeno è stata conclusa la gara per la fornitura dei bidoncini, che non sono qualche centinaio, bensì 18 mila. E non si è finito, anzi si è appena iniziato, a realizzare le rampette sulle strade, necessarie per far salire e scendere dai marciapiedi i bindoncini senza demolirli facendogli fare il saltino. Unico guizzo di concretezza, nei giorni scorsi, è arrivato prima dalla giunta e poi dalla maggioranza, che reagendo ad alcune dichiarazioni apparse sulla stampa hanno chiesto a Ecocenter e Seab di limare i previsti aumenti di tariffe acqua (+10%) e rifiuti (+6%). Si è fatto notare alle due società che di questi tempi, con la crisi, magari non era il caso. Un ulteriore inghippo, finora non considerato, sono gli alloggi sociali. A lanciare l'allarme è Gianfranco Ponte, del Comitato inquilini Ipes. «Non funzionerà mai», taglia corto, non privo di elementi a suo favore. «La raccolta del residuo funziona solo se tutti sono virtuosi, magari in una villa con poche famiglie. Ma provate a pensare alle case Ipes di viale Europa con 150 alloggi, o ai nuovi mega condomini di Casanova. Nei colloqui con Seab ci è stato spiegato che ci sarà un bidoncino ogni tre famiglie. Mi chiedo dove pensano di posizionarli, decine di bidoncini, in un condominio Ipes. E poi, chi li movimenterà due volte a settimana per farli svuotare? Nessuno, per cui si dovrà farlo fare alla Seab, che si farà pagare cara». Seconda cosa, «si genererà una guerra fra condòmini. Chi produrrà più rifiuti e chi meno, chi rispetterà le regole e chi no. Se il contenitore sarà pieno prima del giorno di svuotamento, dove si depositeranno i rifiuti in eccesso? E se l'inquilino che produce meno si vede costretto a non depositare i rifiuti, perché il contenitore è già pieno per colpa di chi produce di più, come reagirà? Li getterà per strada come a Napoli?» Poi ci saranno le sanzioni per chi non rispetta le regole: «Chi sarà incolpato dei tre inquilini? Voglio vedere come va a finire con certe famiglie di immigrati o nomadi. Non faccio di tutta l'erba un fascio, ma non si può ignorare così la realtà delle case Ipes». Inoltre, «gli inquilini dei piani inferiori saranno i più penalizzati e non accetteranno che i contenitori vengano collocati sotto le loro finestre e i cattivi odori invadano i loro alloggi, specie in estate».

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