Case nel verde: la Pasquali apre

Coop e costruttori plaudono a Durnwalder: «Espansione verso Ponte Adige»


Francesca Gonzato


BOLZANO. Sbloccare per l'edilizia (piano ceto medio) altro verde agricolo: per le cooperative l'invito di Durnwalder al sindaco Spagnolli suona come musica. «Parla da quell'eccellente pragmatico che è», lo ringrazia Andrea Grata.Chiara Pasquali commenta: «Non è escluso, ma non a breve». Quando si parla di terreno agricolo si pensa, lo confermano a Confcooperative, alla zona verso Ponte Adige.

Nel nuovo botta e risposta sul tema c'è anche la voce di Thomas Ausserhofer, presidente del collegio edile, che da un lato fa sapere «siamo contrari a una politica edilizia portata avanti con piani straordinari, come quello per il ceto medio», dall'altro invita il Comune «a programmare, evitando di sbloccare le aree quando esplode il fabbisogno, come è accaduto con Casanova. Il nostro studio per il masterplan prevedeva la necessità di 6000 alloggi in 30 anni. Non devi realizzarli tutti subito, ma è sensato programmare le aree con largo anticipo, perché siano edificabili quando servono».

L'assessore Chiara Pasquali replica: «A proposito di programmazione va ricordato l'areale ferroviario, che potrà procedere per blocchi. Non è vero che se ne vedranno i frutti tra 20 anni». Durnwalder ha puntato il dito contro Spagnoli, ma il primo obiettivo è la Svp di Bolzano, che fa della difesa del verde agricolo il proprio tratto distintivo. Il vicesindaco Klaus Ladinser commenta gelido: «La posizione del presidente Durnwalder non è concordata con il partito cittadino, quindi va considerata come una opinione personale».

Tra le dietrologie sui motivi ispiratori di Durnwalder, Grata (direttore Confcooperative) prova a portare una risposta semplice: «Durnwalder ha invitato il Comune a utilizzare verde agricolo per il piano del ceto medio. Quel piano, va ricordato, lo annunciò lo stesso Durnwalder nell'agosto 2007. Siamo nel 2011, non ci sono ancora i terreni e questo lo infastidisce». Grata invita il Comune a raccogliere la sfida: «L'amministrazione è il nostro primo interlocutore, è un peccato che si faccia mettere in mora dalla Provincia». Intanto Grata il 26 gennaio incontrerà l'assessore Christian Tommasini per discutere dei bandi per il piano del ceto medio destinati ai vari Comuni. Si dovrà parlare anche di Bolzano (330 alloggi previsti).

Il Comune ha inviato a Tommasini l'elenco di aree riservate al piano, compresa la possibilità di individuare una nuova porzione di verde. «Se non dovesse essere sufficiente», si riaggancia Grata, «ci sono i terreni dalla rotonda Merano-Mendola verso Ponte Adige ancora classificati come agricoli ma già indicati nel masterplan per un successivo utilizzo edilizio. E poi c'è anche S. Giacomo». Sandro Repetto (Udc) aggiunge: «Accettiamo la provocazione della Provincia. Non capisco perché Spagnolli debba fare da parafulmine per veti che in realtà sono targati soprattutto Svp cittadina».

Secondo Chiara Pasquali «non abbiamo escluso che in futuro verranno trasformate altre aree: sono indicate nel masterplan, non si scopre nulla di nuovo. Ciò che diciamo è che sarebbe azzardato fare crescere a breve la città oltre via Resia, quando i due nuovi quartieri non hanno ancora servizi e non si sono ancora costruiti una identità. Bisogna stare attenti con le periferie, sono operazioni da affrontare con responsabilità». Sull'areale ferroviario: «A fine febbraio si conoscerà il vincitore del concorso. Quando sarà deciso il tracciato ferroviario si potrà iniziare a lavorare sui terreni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità