Case per profughi, lavori «sburocratizzati» 

Il bilancio provinciale: contestata la norma che semplifica le procedure per trasformare gli alloggi



BOLZANO. D’ora in poi si ricorrerà a procedure semplificate per i lavori di trasformazione di immobili pubblici e privati in alloggi per i richiedenti asilo: le nuove regole sono state approvate ieri in consiglio provinciale all’interno del disegno di legge 146/17 «Disposizioni collegate alla legge di stabilità 2018». La discussione sulla legge e su tutta la manovra del bilancio 2018 si concluderà oggi, ma le case per i profughi sono stati uno degli argomenti più contestati in aula dalla destra tedesca e da Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), che critica la discrezionalità affidata al presidente provinciale e aveva chiesto che la giunta prevedesse un carattere esclusivamente temporaneo «per tutti gli interventi su edifici di proprietà privata messi a disposizione per scopi di accoglienza umanitaria, accompagnati o meno da trasformazione d’uso, eseguiti in assenza di concessione edilizia in seguito ad autorizzazione del presidente della Provincia. Se una pensione viene trasformata in centro di accoglienza e sottoposta a migliorie con procedura accelerata, su decisione del solo presidente, alla fine del periodo di accoglienza la struttura riprenderà la funzione originaria, tutta nuova, a spese dei cittadini». Sven Knoll (Stf), tra gli altri, ha accusato: «Spesso le persone hanno l’impressione che le leggi valgano solo per qualcuno». Urzì ha aggiunto: «L’accoglienza è diventata un business». Il presidente Arno Kompatscher ha invitato a concentrarsi sulla norma: «Nella legge urbanistica ci sono centinaia di deroghe, per esempio per emergenze civili, per i lavoratori stagionali in agricoltura». Ha poi ricordato che si tratta di interventi provvisori: «Non verrà cambiata la destinazione d’uso finale degli immobili». E rilancia, Kompatscher: «Si tratta di persone che sono qui, ed è un obbligo umanitario assicurare loro un alloggio, il che avviene in primis con edifici della Provincia o di altri enti pubblici, e poi c’è il programma Sprar. Ci sono 1.650 persone, ribadisco persone, da alloggiare in base a obblighi che provengono da trattati internazionali e dalla Convenzione di Ginevra. Non si tratta di lussi». Infine l’annuncio: «Ci sarà un appalto per invitare chi può a mettere edifici a disposizione». Accolto nella legge l’ordine del giorno con cui Andreas Pöder chiedeva che i fondi destinati alla promozione delle start up e alla e-mobility andassero aumentati. La maggioranza salva invece il direttore generale della Asl Schael. Paul Köllensperger (M5S) proponeva che la giunta ripetesse la valutazione dell’operato del direttore includendovi anche il criterio della corretta gestione delle liste d’attesa. La valutazione, ha risposto l’assessora Martha Stocker, avviene sulla base del pareggio di bilancio e degli obiettivi raggiunti, che comprendono una serie di criteri, comprese le liste d’attesa. No anche alla proposta di Köllensperger di costituire una società provinciale in house per il trasporto pubblico locale, evitando le gare. Tra gli articoli approvati, la possibilità di assegnazione di miniappartamenti destinati al personale sanitario anche ai pazienti, le norme a favore di aziende locali negli appalti di approvvigionamento (criterio del trasporto più breve), la norma che disciplina nuovamente il commercio al dettaglio nelle zone produttive.















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