Caso Bertoluzza, il Comune deve attendere

Tempi «biblici» per la causa civile e l’istanza risarcitoria: se ne riparla nel gennaio 2014



BOLZANO. Si profilano tempi molto lunghi per l’istanza risarcitoria promossa dal Comune di Bolzano nei confronti dell’ex ingegnere capo Franco Bertoluzza e dell’imprenditrice Juliane Egartner coinvolti nell’inchiesta sul presunto caso di corruzione legato agli appalti per la bonifica di via Alto Adige. La causa è stata avviata con una richiesta risarcitoria da parte comunale di 150 mila euro. Ricordiamo che in sede penale entrambi furono condannati in primo grado a 5 anni di reclusione per corruzione e poi assolti in appello.

Successivamente la Corte di Cassazione rilevò la prescrizione del reato penale ordinando però la ripetizione del processo d’appello in sede civile.

Sotto il profilo penale restò efficace l’assoluzione in quanto, tra il resto, neppure impugnata dall’Avvocatura generale. Ad impugnare l’assoluzione decisa in secondo grado (penale) era stata solo la parte civile, cioè il Comune di Bolzano patrocinato in giudizio dall’avvocato Francesco Coran.

In sostanza la Corte di Cassazione ritenne che la sentenza assolutoria fosse caratterizzata da palesi illogicità e da gravi lacune motivazionali. In sentenza la Suprema Corte accolse in pieno le rivendicazioni della parte civile che ha avviato il secondo processo d’appello (solo in sede civile) con la necessità di provare il presupposto della corruzione per poi poter rivendicare il diritto ad un risarcimento a favore dell’amministrazione comunale. Come già accennato i tempi si annunciano comunque molto lunghi. L’altro giorno infatti il tribunale civile ha disposto il rinvio dell’udienza a gennaio 2014. In altre parole da un’udienza all’altra passerà un anno e mezzo prima che il giudice possa riprendere in mano il fascicolo e proseguire la causa. (ma.be.)

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