Università

Caso Lub, Gobbetti a colloquio con il presidente Kompatscher

Ieri in Provincia il professore di scienze escluso dalla corsa al rettorato per la scarsa conoscenza del tedesco. Il docente avrebbe deciso di proseguire la sua attività nell’ateneo. Nella selezione restano tre aspiranti.

IL CASO. Escluso con la scusa della scarsa conoscenza del tedesco



BOLZANO. Pare che la risposta alle rimostranze del professor Marco Gobbetti - che intendeva aumentare la propria conoscenza del tedesco da qui ad un anno, quando decadrà l'attuale rettore Paolo Lugli - sia stata: «Mi spiace, ma lei avrebbe dovuto conoscerlo meglio con 16 mesi di anticipo...». Data di scadenza del bando. Ora il preside di Scienze agrarie, ambientali e alimentari, quello con il curriculum più prestigioso nella rosa dei candidati, ha deciso di tornare a Bolzano. Un suo stretto collaboratore gli aveva parlato poco dopo l'esclusione, decisa («esclusivamente») per scarsa competenza in tedesco. «Stava pensando di dimettersi», confida, «e lo ha pensato per almeno una settimana dopo che, appena passato ferragosto, aveva ricevuto la lettera del Consiglio dell'università».

Ora Gobbetti ha deciso di non rompere con l'ateneo. Ma molti docenti, ieri, lo hanno contattato. Uno di loro - nessuno vuole essere citato perché il clima in questi giorni alla Lub non è dei migliori - ha ipotizzato: «Beh, peccato. Perché del prossimo rettore si potrà dire che è lì perché sa bene il tedesco...». Brutta storia. Anche perché il Gobbetti escluso dalla corsa al rettorato è lo stesso che è stato selezionato per dirigere una delle facoltà di punta di Unibz in base alle sue competenze a livello mondiale sul piano della ricerca e delle pubblicazioni, ma con le medesime conoscenze linguistiche. Che invece sono risultate dirimenti nella attuale selezione. Ieri Gobbetti è stato avvistato negli uffici della segreteria generale del presidente provinciale Arno Kompatscher. Silenzio sugli esiti dei colloqui, ma è probabile che siano stati mirati a sanare le fratture. La settimana prossima il Cdu della Lub (Consiglio dell'università), con al vertice la presidente Ulrike Tappeiner (la figura centrale in questa ultima fase anche sul piano dei criteri di esclusione-inclusione per la figura del nuovo rettore) e il vicepresidente Antonio Lampis, quasi sicuramente scioglierà le riserve annunciando la figura del nuovo rettore in sostituzione di Paolo Lugli, in scadenza per settembre prossimo. Dei cinque candidati iniziali ne sono rimasti tre. Dietro il velo di riservatissima blindatura che avvolge l'iter selettivo, sembra emergano le figure di Johann Gamper, ordinario di Ingegneria, Alex Weissensteiner, di Didattica, e Stefania Baroncelli. Quest'ultima appare come la candidatura più debole, non tanto per le competenze rispetto ai colleghi - tutti ovviamente interni - ma per la sua presenza in consiglio comunale prima come esponente Pd ed ora del gruppo misto. Poi c'è un ulteriore binario di selezione, questo all'interno dei delicatissimi equilibri entro cui si muove una istituzione molto legata al territorio e dunque alla Provincia: dopo un italiano - anche se docente in Germania come Paolo Lugli - è molto probabile che giungerà un tedesco. Forse anche questo elemento, più che la conoscenza "del" tedesco, alcuni pensano sia stato alla base dell'esclusione di Gobbetti. Criterio legittimo, ovviamente. «Il rischio di una soluzione marcatamente interna», commenta un collega di Gobbetti, «rischia tuttavia di porre in secondo piano la qualità accademica». Visto che Lugli lascerà non prima di un anno da oggi, l'attuale rettore dovrà condividere con il suo successore prospettive e programmi. Una Lub con due "Papi". P.CA.













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