Bolzano. Specie arboree poco resistenti alla forza del vento, un’urbanizzazione che ha eroso spazio alle colture, un certo grado di imprevedibilità degli effetti di ciascun evento atmosferico sui diversi quartieri cittadini. Responsabile comunale della Protezione civile e vigile del fuoco volontario nel corpo di Gries, il vicesindaco Luis Walcher spiega le ragioni dei numerosi danni causati dal nubifragio di sabato pomeriggio.

Vicesindaco, perché cadono così tanti alberi?

Il problema c’è soprattutto col cedro del Libano: con temperature alte e piogge frequenti la chioma cresce troppo velocemente rispetto alle radici. Va da sé che basta una raffica di vento forte per mettere in crisi la sua stabilità.

E sul versante dell’edilizia quali possono essere i problemi?

Per esempio le lamiere che nelle case nuove sostituiscono le tegole. Ieri (sabato, ndr) in zona Druso è crollata parte della copertura di un condominio in cui la gente aveva iniziato ad abitare da poco.

Dobbiamo temere che le strade si trasformino in torrenti?

L’anno scorso via Visitazione si è allagata. È bastato che un vigile del fuoco, ovviamente bardato a dovere, spostasse il fogliame su un tombino con un piede perché l’acqua defluisse nel giro di dieci o quindici secondi. Il Comune fa controlli periodici su tombini e grate, ad aggravare la situazione è la grandine.

Il Comune non può agire sul regolamento edilizio?

Fino ad alcuni decenni fa c’erano piccoli vigneti anche in centro città. Piccoli bypass scomparsi per edificare. Nel regolamento edilizio abbiamo l’indice Rie fin dai tempi di Bassetti, e anch’io ho dato il mio contributo. Ora siamo al lavoro con la Provincia per elaborare i modelli standard previsti dalla legge urbanistica provinciale in vigore dal primo luglio. Il punto è che nessun temporale può essere comparato a un altro, le variabili sono troppe. S.M.