Il consigliere Bonatta ha sollevato la questione ritenendo inutile l’invio di svariate raccomandate

Censimento, il caso-solleciti

Dubbi sui costi delle lettere per accelerare la compilazione



MERANO. Nonostante i termini per la scadenza della compilazione del censimento non fossero ancora scaduti, il Comune ha inviato a decine di famiglie una lettera raccomandata per sollecitare la consegna. «Una scelta inconcepibile - sostiene Andrea Bonatta, consigliere comunale del Pd - un sollecito dai toni aggressivi, spendendo soldi pubblici che potevano essere risparmiati».

Così nei prossimi giorni toccherà alla responsabile del servizio, la dottoressa Karoline Riffeser, chiarire con il sindaco Günther Januth se le procedure seguite hanno rispettato le disposizioni e quindi dare una risposta all'interrogazione di Bonatta. Secondo la cui ricostruzione, dal Comune a inizio gennaio sono state fatte partire decine di lettere indirizzate alle famiglie che a fine dicembre non avevano ancora ottemperato all'obbligo di compilare il censimento. «Hanno anticipato i tempi - spiega Bonatta - in quanto la scadenza ultima per presentare il censimento online e cartaceo era il 31 gennaio». Bonatta perciò accusa l'amministrazione comunale di aver sperperato soldi pubblici inviando una serie di lettere raccomandate senza che ce ne fosse effettivo bisogno.

 «E siamo arrivati al paradosso che - aggiunge il consigliere -, dopo che il cittadino "avvisato" ha adempiuto al suo dovere compilando il censimento, è arrivata un'altra lettera, sempre raccomandata, per confermare che tutto era a posto. Alla fine ogni pratica ci è costata 8 euro». Bonatta il numero delle raccomandate inviate non lo sa e per questo con un'interrogazione chiede di avere il quadro della spesa sostenuta. Basterebbero alcune centinaia di lettere per superare subito i tremila euro, senza considerare i costi della burocrazia interna al Comune.

Il centro elaborazione dati ufficialmente risposte non ne da. Giusto ieri scadevano i termini per completare le operazioni di immissione e invio dei dati verso so l'elaboratore centrale dell'Astat, l'ente di statistica provinciale. In queste ultime due settimane i dipendenti dell'ufficio si sono concentrati per completare il lavoro nei tempi corretti.

«Ho ricevuto l'interrogazione venerdì mattina - dichiara in maniera stringata la direttrice d'ufficio Karoline Riffeser - e da lunedì (domani, ndr) controlleremo i punti sollevati dal consigliere comunale».

Pare però che l'invio delle raccomandate a inizio gennaio, cioè ben prima che scadessero i termini, sia stato fatto per evitare poi di trovarsi in febbraio con un volume di dati da immettere troppo alto. Le dichiarazioni di censimento compilate a mano dai 72 rilevatori o sempre a mano consegnate all'anagrafe dai cittadini, sono state poi inserite nel cervellone dell'Astat dai dipendenti del centro elaborazione dati comunale. (rog)

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