Centinaia di truffe on lineai danni degli altoatesini
Viaggi, lotterie, case: sono numerose le vittime di raggiri in rete che si rivolgono al centro consumatori.
BOLZANO. Le uniche cose vere che troverete nelle storie che vi stiamo per raccontare sono i soldi spillati alle vittime. Il resto è falso. O meglio, virtuale. Sono centinaia gli altoatesini che nel 2009 hanno segnalato al Centro europeo consumatori truffe on-line.
Il videoregistratore con il mattone o il gioco delle tre carte, trucchetti per abbindolare passati alla storia, impallidiscono di fronte alle tecniche che i truffatori della rete hanno affinato.
Ogni giorno al Centro europeo consumatori di via Brennero - spiega Barbara Klotzner, una delle consulenti - arrivano 20 segnalazioni o richieste di informazioni. 4.405 interventi nel 2009, centinaia legati a truffe on-line.
In alcuni casi di mezzo c’è un’ingenuità imbarazzante, altre volte le trappole hanno meccanismi così sofisticati da mettere in difficoltà anche i più maliziosi. Le truffe on-line hanno un denominatore comune: le cifre spillate sono modeste. E il motivo è semplice: pochi soldi, pochi sospetti. Ma ad interessare i truffatori non sono solo i soldi. La rete pullula di ladri d’identità: mai inviare copia dei propri documenti. Presentare una denuncia alla polizia postale è opportuno, anche se le indagini sono molto complesse, poiché i raggiri di norma partono dall’estero e c’è la necessità di una rogatoria internazionale.
Ecco, dunque, alcuni esempi di truffe on-line.
Vacanze fantasma. Due i casi nel 2009. Altoatesini che, prima via Internet, e poi con conferma telefonica, hanno affittato (con pagamento anticipato) un appartamento a Parigi e a Londra. Quando si sono presentati agli indirizzi indicati, hanno trovato i proprietari degli appartamenti, più stupiti dei turisti: «Mai affittato casa mia», hanno detto per poi chiudere la porta in faccia ai malcapitati.
Au-pair a Liverpool. Voleva imparare l’inglese, offrendosi come ragazza au-pair. Un’esperienza che accomuna migliaia di ragazze italiane. E’ andata sul sito www.findaupair.com e la giovane, appena maggiorenne, è stata contattata telefonicamente da una famiglia di Liverpool. Sembrava tutto ok: orari, alloggio, riposi e stipendio. Poi la prima richiesta: 420 euro per le pratiche migratorie. Peccato che con il trattato di Schengen da anni le frontiere sono aperte a tutti i cittadini Ue. Successivamente la «famiglia» le ha chiesto altri 557 euro (versati) per l’iscrizione alla fantomatica British Labour Association. Per la pratica ha dovuto inviare tutti i dati personali, foto compresa. Ad una terza richiesta di denaro dalla «dogana» inglese, la ragazza si è finalmente accorta che qualcosa non andava.
Lotteria spagnola. Impazza in questi mesi e ogni giorno al Cec arrivano fino a cinque segnalazioni. Via mail o nella cassetta delle lettere trovate la comunicazione - in tedesco o inglese - che avete vinto un milione di euro. Senza aver neppure partecipato. Chiamate il numero stampato e vi risponde una persona gentilissima, che dopo avervi fatto i complimenti vuole 500 euro per il notaio. Poi altri 1.500 per il pagamento delle imposte. Una bufala colossale: «Ma spesso - dicono al Cec - è difficile farlo capire, soprattutto agli stranieri».