Cento deputati a difesa dei nomi italiani
Oggi la norma in Commissione dei Sei. Palermo: «È tempo di chiudere». Dopo il Senato, la petizione approda alla Camera
BOLZANO. La norma di attuazione sulla toponomastica arriva oggi in Commissione dei Sei. Salvo sorprese, la norma dovrebbe essere approvata per iniziare la serie di controlli dei ministeri. Esclude ripensamenti il presidente della paritetica Francesco Palermo, dopo l’accesa assemblea di lunedì sera al Cristallo: «La norma è pronta e ribadisco che la considero l’occasione per chiudere una vicenda aperta da troppi anni. Spostare la discussione dalla politica ad una commissione di esperti, che voterà con il principio della doppia maggioranza, per evitare ferite di un gruppo sull’altro, aiuterà sicuramente a sanare le ferite». A proposito di ferite, Riccardo Dello Sbarba (Verdi) nell’assemblea al Cristallo ha provato ad allentare la tensione: «Dopo cento anni, anche il “delitto” Tolomei è andato in prescrizione».
L’APPELLO ALLA CAMERA. Fermare la norma di attuazione, consentire alla Corte costituzionale di esprimersi sulla legge provinciale del 2012: dopo i 102 senatori, l’appello dei professori di italianistica viene firmato anche alla Camera. Sono oltre cento le firme raccolte finora, tra cui l’intero gruppo di Forza Italia con Renato Brunetta e Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni. «Ma la mobilitazione continua ad essere del tutto trasversale, tra i firmatari ci sono anche colleghi deputati del Pd, di sinistra e centro», racconta Michaela Biancofiore (Forza Italia).
IL NO DI GIOVANARDI. Tra i senatori firmatari, c’è l’ex ministro Carlo Giovanardi, che dichiara (intervistato dalla Rai): «Evitiamo per favore che si torni ai momenti bui del Novecento, alla pulizia dei nomi. Perché questa lista di proscrizione? Siamo per aggiungere i nomi, non per toglierli, da Bolzano a Trieste e Pola».
LA NORMA. La norma di attuazione prevede che la toponomastica venga decisa in base al criterio dell’uso, superando il concetto di bilinguismo dello Statuto. Alla norma verrà allegata una prima lista di circa 1300 nomi, di cui 461 (35%) bilingui, 204 monolingui in tedesco (15%) e 635 (48%) nomi in tedesco accompagnati dal nome generico italiano (malga,sentiero, cima). Verrà allegata anche una relazione accompagnatoria, stesa in bozza da Palermo, che pure verrà valutata oggi dalla commissione. Come anticipato, la relazione precisa che i nomi su cui non si trovato l’accordo (Vetta d’Italia, tra i tanti) entreranno nella commissione di esperti come bilingui. Spetterà alla commissione paritetica di esperti verificare eventualmente che non siano entrati nell’uso. Solo in quel caso verrebbe fissata la dizione solo in tedesco. Questa procedura toccherebbe in particolare gli 8 mila nomi della toponomastica italiana ufficiale di eredità Tolomei. Al contrario, entreranno nella commissione di esperti con la presunzione del monolinguismo tedesco i circa 180 mila toponimi della micro toponomastica.
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