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Centro per i rimpatri all’aeroporto. Ma il Comune si oppone: «Non qui» 

In Provincia l’ipotesi del Cpr nel capoluogo viene data ormai per sicura. Venerdì il tema sarà affrontato in un vertice a Palazzo Ducale. Caramaschi prepara il dossier con i numeri per l’incontro: «La nostra città non può reggere». La Lega insiste: «Quello è il posto giusto»



BOLZANO. «Il centro per i rimpatri verrà allestito a Bolzano nella zona dell’aeroporto»: non ci sono più dubbi, secondo gli ambienti della giunta provinciale da cui ieri è stato ribadito lo scenario che circola da diversi giorni. La collocazione non era stata confermata lunedì dal sottosegretario agli Interni Nicola Molteni (Lega), ospite del commissario del governo Vito Cusumano. Molteni ha dichiarato: «Non accettiamo veti». E non ha escluso che, invece di due Cpr suddivisi tra le due province, possa sorgere un unico centro regionale. Sulla struttura provinciale spinge il presidente Arno Kompatscher. Il tema sarà di nuovo sul tavolo del prefetto venerdì nella riunione del Comitato ordine e sicurezza pubblica.

Il vertice di venerdì

Il Comune non demorde. Il «no» al centro nel capoluogo resta netto. Bolzano alza le barricate. Partendo da tre direttrici. La prima è la posizione per il vertice a Palazzo Ducale che sta predisponendo il sindaco Renzo Caramaschi con i numeri alla mano: «La città è posta sullo stesso piano di Trento perché si tiene presente solo il numero di abitanti. Ma è una buffonata», polemizza Caramaschi, «perché Trento ha una densità di 700 abitanti per chilometro entro i suoi confini, Bolzano oltre 2200». Si aggiunge l’assessore Stefano Fattor (Pd): «I quartieri di Europa Novacella hanno una densità decuplicata: 20mila abitanti per chilometro. Se qualcuno scappa da un Cpr in via Einstein, in dieci minuti lo ritroviamo in via Resia. Perché dai Cpr si scappa facilmente, non ci sono guardie armate, non è una prigione». 

Le ragioni del Comune

L’altra direttrice della strategia comunale è politica. Domani il Pd presenterà in consiglio comunale una mozione per impegnare la giunta a respingere una possibile installazione di un centro per i rimpatri a Bolzano. L’obiettivo è evidente. Oltre a ufficializzare un rifiuto, l’iniziativa dem mira a scoperchiare le posizioni della destra sulla questione. Fino ad oggi infatti, soltanto la Lega ha, con chiarezza, detto sì al progetto Kompatscher - Piantedosi per un Cpr nel capoluogo. Individuato, anche ascoltando le prese di posizione di Christian Bianchi in proposito, nei pressi dell’aeroporto. È rimasta sotto traccia, al contrario, la posizione di FdI. Questo può significare due cose: il timore di appoggiare un progetto che tocca profondamente gli equilibri sociali della città, già sottoposta a forte pressione migratoria - più di mille irregolari già presenti - e che il cpr accentuerebbe anche in termini di immagine e di insicurezza generale. Ma poi anche l’evidente tentativo del meloniani di differenziarsi territorialmente dalla Lega a poche settimane dal voto. Dentro questi varchi potrebbe insinuarsi la mozione che punta poi ad un voto del consiglio. 

La terza direttrice punta a insinuarsi nelle pieghe di possibili ripensamenti sia di palazzo Widmann che del Viminale sulla località già apparentemente prescelta alle porte di Bolzano. «Il Cpr può certamente essere previsto così come da richiesta governativa», azzarda l’assessore Juri Andriollo (Pd), «ma nulla toglierebbe alla geografia di insediamenti predisposta da Piantedosi individuare il luogo in Alto Adige, non necessariamente a Bolzano. Anzi, sento che giungono voci intorno alla possibilità di creare un Cpr regionale. Una soluzione capace di tranquillizzare». Caramaschi incalza: «Sento dire che a Bolzano ci sarebbero alcune strutture militari dismesse, perché è in luoghi del genere che i Cpr verrebbero creati. Vogliamo fare un elenco aggiornato? Sono centinaia, ben controllabili per la sicurezza.

La Lega

L’appello del capoluogo non smuove la Lega. Anzi. «Subito il Cpr a Bolzano» è la presa di posizione di ieri. 

«Fermare gli sbarchi con lo stesso impegno e lo stesso successo di quando Matteo Salvini era ministro dell’Interno e affrettare le procedure per la realizzazione, anche a Bolzano, del Centro di permanenza per i rimpatri», così la Lega Alto Adige, «Il centrosinistra e il Pd sono per una accoglienza generalizzata, che crea solo caos e confusione». P.CA.













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