Ceolan: «Vi racconto la gioia di donare la vita»
SALORNO. Andrea Ceolan, tecnico alla Rai di Bolzano, è una persona che ha avuto molte soddisfazioni dalla vita. Appassionato di montagna, sportivo e costantemente in cerca di un’avventura, ha sempre...
SALORNO. Andrea Ceolan, tecnico alla Rai di Bolzano, è una persona che ha avuto molte soddisfazioni dalla vita. Appassionato di montagna, sportivo e costantemente in cerca di un’avventura, ha sempre cercato di superarsi e raggiungere nuovi traguardi. La sua più grande conquista non l’ha raggiunta però in ambito sportivo: recentemente ha donato parte del suo midollo osseo e ha salvato una vita. Ora non può esistere per lui traguardo più importante. La sola idea di riuscire a far sorridere qualcun’altro, con un impegno tutto sommato minimo, lo ha reso felice.
Per i malati di leucemia il trapianto è l’unica cura possibile e le probabilità di trovare due persone compatibili sono estremamente basse: si stima che per ogni malato ci sia solo un donatore possibile al mondo. In barba allo sfavore delle statistiche, Andrea Ceolan si è iscritto all’Admo (l’associazione donatori midollo osseo) dopo aver conosciuto la storia di Claudio Tait (ora segretario e vera anima dell’associazione) e del piccolo Paolo Carpino, bimbo di Ora che adesso ha dieci anni ma ha dovuto lottare a lungo per sconfiggere la malattia.
Sono stati curati grazie alla generosità dei donatori, rintracciati tramite i database internazionali. «Le loro vicende non potevano lasciarmi indifferente e così mi sono iscritto subito. Quando poi a distanza di anni sono stato chiamato anche io perché ero compatibile, non ho avuto dubbi».
Donare gli ha fatto capire che «un grande risultato può essere conquistato anche stando sul lettino di un ospedale», che un piccolo sacrificio diventa la salvezza di qualcun altro. Ha salvato la vita di una persona che non conosce e che non conoscerà mai, viste le norme che tutelano la privacy del paziente “salvato”. Ceolan si sente fiero proprio per questo motivo: anonimato significa, per forza di cose, gratuità e disinteresse. Il suo gesto dovrebbe spiccare in mezzo a tanta indifferenza e disinteresse, purtroppo anche per le belle cose.
L’associazione donatori midollo ossero ha la sede centrale per l’Alto Adige a Bolzano e conta più di 6 mila iscritti. Nel 2014 ha ampliato e spostato la sua sede in via Sassari 20 e creato un segretariato per la gestione dei contatti telefonici e l’organizzazione delle numerose attività. L’iscrizione ai registri dei donatori è volontaria, ma importante. L’esempio di Andrea potrebbe indurre molti ad altri ad avvicinarsi.
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